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Ddl consumo di suolo: nuove richieste dalla commissione Bilancio
Il percorso (tormentato) del disegno di legge in materia di contenimento del consumo e riuso del suolo edificato prosegue: alcune modifiche richieste

Novità in arrivo in merito al tormentato percorso del disegno di legge sul consumo di suolo: la commissione Bilancio della Camera ha dato questa settimana parere favorevole, con alcune condizioni, al nuovo testo del progetto di legge recante rubrica “Contenimento del consumo e riuso del suolo edificato”.

Il parere recepisce le richieste di modifica formulate dal Governo a nome del viceministro Luigi Casero. Tra queste, “sopprimere il principio e criterio direttivo di cui alla lettera c-bis)” all’articolo 5, comma 1 (che prevede una delega legislativa in materia di interventi di rigenerazione delle aree urbanizzate degradate) volto ad introdurre misure tali da determinare per un congruo periodo una fiscalità di vantaggio per incentivare gli interventi di rigenerazione. La soppressione di tale principio si rende necessaria in quanto “l’attuazione di tale previsione potrebbe richiedere lo stanziamento di risorse con conseguente difficoltà o impossibilità, qualora esse non fossero preventivamente reperite, di esercitare la delega”.

Inoltre, il Governo chiede la soppressione del comma 3 all’articolo 5 “poiché tale disposizione, introducendo un obbligo per i comuni di deliberare, per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, costi di costruzione inferiori a quelli previsti per le nuove costruzioni laddove la normativa vigente prevede in tal senso una mera facoltà, appare suscettibile di determinare minori entrate per i medesimi comuni”.

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Il Governo ha infine chiarito che l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e il Consiglio per la ricerca in agricoltura e per l’analisi dell’economia agraria (CREA) “possono svolgere gli adempimenti di cui all’articolo 3, comma 7, relativi al monitoraggio sulla riduzione del consumo del suolo, con le risorse disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.


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