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Permesso di costruire in sanatoria: quando decorre il termine per impugnare?
Il Consiglio di Stato ha stabilito con la sentenza del 17 ottobre 2024, n. 8316, che la “piena conoscenza” necessaria per il termine di impugnazione (dies a quo), ai sensi dell'art. 41, comma 2, del Codice del processo amministrativo (c.p.a.), non va intesa come una completa comprensione dell’atto e delle sue motivazioni. È sufficiente, infatti, che il destinatario percepisca l’esistenza di un provvedimento amministrativo e la sua lesività per poter attivare il diritto di ricorso, garantendo così la certezza giuridica

Il Consiglio di Stato ha stabilito con la sentenza del 17 ottobre 2024, n. 8316, che la “piena conoscenza” necessaria per il termine di impugnazione (dies a quo), ai sensi dell’art. 41, comma 2, del Codice del processo amministrativo (c.p.a.), non va intesa come una completa comprensione dell’atto e delle sue motivazioni. È sufficiente, infatti, che il destinatario percepisca l’esistenza di un provvedimento amministrativo e la sua lesività per poter attivare il diritto di ricorso, garantendo così la certezza giuridica. Questo approccio è volto a equilibrare il diritto di difesa e il diritto al giusto processo con l’esigenza di avere un termine certo per le impugnazioni.

Nel caso specifico, il Consiglio di Stato ha riconosciuto che una precedente sentenza del TAR, resa tra le stesse parti e passata in giudicato, ha accertato la conoscenza da parte dell’appellante del permesso di costruire in sanatoria. Tale accertamento è stato quindi determinante nel fissare la data da cui decorre il termine per l’impugnazione.

 


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