Nuove preoccupazioni espresse da architetti e ingegneri italiani in risposta al Decreto Salva-Casa, che è attualmente in fase di conversione alla Camera. La legge mira a semplificare alcuni aspetti burocratici nell’edilizia, ma i professionisti coinvolti ritengono che invece di semplificare, il decreto aumenti i loro oneri e responsabilità, soprattutto in termini di responsabilità penali.
Una responsabilità aggiuntiva per i professionisti
In particolare, il decreto richiede che i tecnici, in assenza di documentazione adeguata, attestino l’epoca di costruzione degli immobili attraverso una loro dichiarazione. Ciò solleva preoccupazioni significative poiché, in caso di errore, anche involontario, le conseguenze legali per i professionisti possono essere severe, includendo sanzioni penali. Questo ha portato i professionisti a chiedere modifiche al testo, in particolare la rimozione delle sanzioni penali associate a tali dichiarazioni.
I professionisti sostengono che questa responsabilità aggiuntiva non è ragionevole e rende il loro lavoro più complicato e rischioso, piuttosto che più semplice. Essi sostengono che le norme dovrebbero essere chiarite e semplificate, non solo per ridurre il carico burocratico, ma anche per evitare di trasformare i tecnici in “tappabuchi” per le inefficienze di altri.
La situazione mette in luce il delicato equilibrio tra la necessità di semplificare le procedure edilizie e la necessità di proteggere sia i diritti dei terzi sia l’integrità professionale dei tecnici coinvolti. La risoluzione di queste questioni sarà cruciale per il successo delle riforme proposte dal decreto