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Rapporto "Ecomafia 2017" presentato ieri da Legambiente
Diminuiscono i reati ambientali accertati e cresce il successo dell'attività repressiva: tutti i dati
“Nel 2016 si comincia ad intravedere la luce in fondo al tunnel” nel mondo dell’illegalità e dei reati ambientali ed edilizi. A dirlo è Legambiente, che da anni analizza e monitora il fenomeno nel rapporto “Ecomafia 2017” e che nella giornata di ieri ha presentato l’edizione 2017.
Il giudizio affiora dai dati: lo scorso anno sono diminuiti i reati ambientali accertati (-7%) ma al tempo stesso è aumentato il successo dell’attività repressiva: +20% di arresti, +3% di sequestri, +17% di denunce. “Merito prima di tutto – afferma Legambiente – del rinnovato impianto legislativo, finalmente in grado di colpire gli ecocriminali, smontando definitivamente quella corazza di impunità dove ingrassavano e proliferavano beati da decenni”. Il riferimento è alla legge sugli ecoreati: “Uno dei meriti di questo nuovo confortante quadro è sicuramente da attribuire all’applicazione della legge 68/2015 sugli ecoreati”.
D’altro canto giungono segnali positivi anche sul fronte dell’abusivimo edilizio, dimezzato in dieci anni, più della crisi dell’edilizia. Nel complesso il business dell’attività illecita legata all’ambiente si è ridotto secondo le stime di Legambiente di oltre il 32% rispetto al 2015, anche se il fenomeno resta in Italia ampiamente rilevante: 13 miliardi di euro di fatturato, e 25.889 reati ambientali accertati nel 2016, pari a 71 al giorno.
Il rapporto “Ecomafia 2017” converge sulle storie e sui numeri della criminalità ambientale in Italia: analizzando il dossier dell’organizzazione ambientalista, nel 2016 sono stati 25.889 i reati ambientali accertati su tutto il territorio nazionale, 71 al giorno, circa 3 ogni ora. Va tuttavia sottolineato che stanno arrivando i primi effetti della legge sugli ecoreati: crescono del 20% gli arresti e diminuiscono del 7% gli illeciti.
Nella lotta contro le ecomafie e i ladri del futuro si sta percorrendo la giusta strada. A soli due anni dall’entrata in vigore della legge sugli ecoreati, nel complesso diminuiscono gli illeciti ambientali e il fatturato delle attività criminali contro l’ambiente. Un trend positivo, che lascia ben sperare. Nel 2016 i reati ambientali accertati delle forze dell’ordine e dalla Capitaneria di porto sono passati da 27.745 del 2015 a 25.889 nel 2016, con una flessione del 7%. Per dirla in altro modo, si tratta di 71 al giorno, circa 3 ogni ora. Cresce, invece, il numero degli arresti 225 (contro i 188 del 2015), di denunce 28.818 (a fronte delle 24.623 della precedente edizione di Ecomafia) e di sequestri 7.277 (nel 2015 erano stati 7.055), a testimoniare una sempre maggiore efficacia dell’azione investigativa e repressiva. Inoltre nel 2016 il fatturato delle ecomafie scende a 13 miliardi registrando un – 32% rispetto allo scorso anno, dovuto soprattutto alla riduzione della spesa pubblica per opere infrastrutturali nelle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso e al lento ridimensionamento del mercato illegale.
>> Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia, Regione per Regione, le notizie di attualità e numerosi approfondimenti sono disponibili sul portale www.noecomafia.it.
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