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Trentino, Trento: ITEA Spa acquisterà alloggi pubblici
Con 817 milioni di euro per un investimento in 10 anni, la società s’indebiterà per 400 milioni
Il Piano straordinario di Itea Spa per l’edilizia abitativa sociale (6 mila alloggi pubblici in 10 anni: 3 mila a canone sociale di nuova realizzazione e 3 mila attraverso la ristrutturazione degli appartamenti di “risulta”) ha avuto venerdi scorso 18 gennaio, come annunciato nei giorni scorsi dallo stesso presidente Dellai, un primo formale via libera dalla Giunta provinciale con un conchiuso che approva obiettivi, strategie operative e previsioni finanziarie di massima enunciati dalla società. Un Piano che prevede nel decennio 2007-2016 un investimento di circa 817 milioni di euro e che la Giunta giudica “coerente con gli indirizzi preliminari” dati alla società due mesi fa.
Condivisa dal governo provinciale – in attesa di una puntuale elaborazione delle previsioni economico-finanziarie, che consentiranno di definire anche l’ammontare della quota di finanziamento integrativo della Provincia (provvisoriamente fissata nel Piano nella misura di 340 milioni di euro) – è la struttura del riparto finanziario proposto da Itea Spa a copertura dei costi. Significativo, 400 milioni di euro, l’indebitamento previsto nel periodo da Itea Spa, che realizzerà quest’anno 106 nuovi alloggi ed altri 194 li acquisterà sul mercato.
Entro l’estate Itea Spa definirà, infine, uno specifico piano per il reperimento della terza quota di alloggi, i 3 mila da locare a canone moderato, per i quali la società potrà stipulare accordi con i soggetti privati. Sul conchiuso si dovrà ora esprimere, prima della definitiva approvazione con delibera, il Consiglio delle autonomie.
Per realizzare gli alloggi – dando una veloce risposta alla pressante domanda di case espressa, in particolare, dalle città di Trento e Rovereto, dall’Alta Valsugana e dalla Valle dell’Adige – Itea Spa si propone di acquistare direttamente sul mercato, nel prossimo triennio, 630 alloggi equamente distribuiti sul territorio provinciale, e di realizzare, a partire dal 2010, sulle aree messe a disposizione dai Comuni, 1471 nuovi alloggi. La prevista dotazione di 3000 alloggi a canone sociale entro il 2016 sarà completata con gli 899 alloggi (191 già cantierati, 96 cantierabili e 612 in progettazione) la cui realizzazione è stata “ereditata” da Itea ente funzionale.
Per il comune di Trento, in particolare, il Piano si traduce in 850 alloggi; 400 saranno quelli disponibili nel comprensorio Alto Garda e Ledro, 310 in Val d’Adige, 280 nel comune di Rovereto e altrettanti in Vallagarina, 270 in Alta Valsugana.
Per finanziare il Piano, accanto al ricorso al credito ed al finanziamento integrativo che assicurerà la Provincia con il Fondo casa, Itea Spa potrà contare sulle risorse residue del precedente ente funzionale, pari a 9 milioni di euro, sugli oltre 28 milioni di euro già assegnati dalla Provincia lo scorso anno e su 33 milioni di euro che la società, attraverso un piano strategico di razionalizzazione del proprio patrimonio abitativo, conta di incamerare dalla cessione degli alloggi “di risulta” non occupati, dalla vendita diretta agli assegnatari, a valore di mercato, di quelli occupati e di quelli che si renderanno liberi, in base ad un “piano di mobilità” che vedrà attuazione nell’ultimo quadriennio del Piano (dal 2009 al 2012), per indisponibilità degli assegnatari ad acquistare. Altre risorse potranno infine derivare dalla vendita di 88 edifici ad uso non abitativo di proprietà.
Gli acquisti saranno prioritariamente orientati verso gli alloggi di edifici dove Itea già risulta proprietaria di almeno il 75 per cento del numero complessivo di alloggi esistenti, mentre saranno alienati gli appartamenti in edifici nei quali Itea è proprietaria al massimo del 25 per cento del totale degli alloggi in essi esistenti.
Rientra infine nel Piano – così come indicato dalla Giunta – anche la previsione di realizzare, con la consulenza del Distretto Energia Ambiente, almeno il dieci per cento delle abitazioni programmate in legno, a basso impatto ambientale ed energetico, con certificazione LEED-NC, ed alcuni edifici multipiano con struttura portante di pannelli X-LAM (quelli della casa antiterremoto del progetto SOFIE progettati dall’Ivalsa-Cnr e testati con successo in Giappone).
Ma il piano straordinario casa non è fatto solo di numeri – quanti alloggi con quali risorse – ma anche di qualità sociale dell’abitare, di sicurezza all’interno e all’esterno degli insediamenti abitativi, specie quelli degli agglomerati urbani caratterizzati da elevata presenza di alloggi di edilizia abitativa pubblica. Per questo il Piano prevede azioni volte a risolvere situazioni conflittuali ed interventi a carattere preventivo.
fonte: www.uffstampa.provincia.tn.it
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