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Nuovo catasto, comuni al recupero
Via libera al decreto ministeriale che rimette in gioco gli oltre 609 milioni di euro tagliati dai trasferimenti per effetto del presunto aumento di gettito Ici
di Giuseppe Manfredi – dalla Gazzetta degli Enti Locali del 1° Aprile 2008
Fissata la tabella di marcia dei comuni per il recupero degli oltre 609 milioni di euro di trasferimenti erariali, “tagliati” dal ministero dell’interno, a seguito del presunto incremento di gettito Ici derivante dalla perdita del requisito di ruralità dei fabbricati iscritti al catasto terreni e dall’emersione di fabbricati non dichiarati al catasto stesso. A porre fine a una vicenda che nei mesi scorsi ha scatenato le proteste delle associazioni degli enti locali e di molti comuni, che hanno proposto una serie di ricorsi ai Tar, è il decreto del ministero dell’economia e delle finanze, di concerto con l’Interno, datato 17 marzo, reso ieri disponibile sul sito dell’amministrazione finanziaria e in attesa di pubblicazione sulla G.U.
Ricordiamo che l’articolo 2, comma 38, del decreto-legge n. 262 del 2006, prevede la denuncia in catasto dei fabbricati per i quali vengono meno i requisiti per il riconoscimento della ruralità a seguito delle modifiche, introdotte dal comma 37 dello stesso articolo 2, relative ai requisiti di cui all’articolo 9, comma 3, lettera a), del decreto-legge 30 dicembre 1993, n. 557, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1994, n. 133. I commi 39 e 46, invece, dispongono che i trasferimenti erariali in favore dei singoli comuni sono ridotti in misura pari al maggior gettito derivante dalle disposizioni viste sopra, sulla base di una certificazione da parte del comune interessato le cui modalità sono definite con decreti del ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il ministro dell’interno. I contributi a valere sul fondo ordinario spettanti ai comuni sono stati, come detto, ridotti di euro 609.400.000. E a stabilire le modalità di certificazione è proprio il dm diffuso ieri, il quale dà anche attuazione all’articolo 3, comma 5, del decreto legge n. 81 del 2007 che stabilisce che con la medesima certificazione di cui ai commi 39 e 46 dell’articolo 2 del citato decreto-legge n. 262 del 2006 i comuni indicano l’ammontare degli interessi passivi maturati sulle anticipazioni di cassa eventualmente attivate dal mese di novembre 2007, per un massimo di quattro mesi, per fronteggiare le minori disponibilità derivanti dalla riduzione dei contributi ordinari. Con un primo modello di certificazione, dunque, i comuni attestano il previsto incremento del gettito Ici derivante dall’emersione o dal diverso accatastamento dei fabbricati. Redatto in doppio originale, il modello è sottoscritto dal responsabile del tributo e dal responsabile del servizio finanziario del comune, mentre nel caso in cui il comune abbia affidato a terzi l’accertamento e/o la riscossione dell’Ici, la sottoscrizione del modello deve essere effettuata, oltre che dal responsabile del servizio finanziario del comune, dall’affidatario del servizio di accertamento e/o di riscossione in luogo del responsabile del tributo. L’invio del modello (relativo all’anno 2007 e solo a quello) va effettuato entro novanta giorni dalla divulgazione dei dati relativi all’incremento delle basi imponibili, disponibili sul sito del ministero dell’interno, alla prefettura – ufficio territoriale di governo competente. La trasmissione dei dati potrà eventualmente avvenire anche per via telematica, ma le istruzioni saranno impartite successivamente dal ministero dell’interno. Per quanto riguarda invece l’art. 3, comma 5, del decreto legge 2 luglio 2007 n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, il dm del 17 marzo dà il via libera al modello di certificazione con il quale i comuni attestano l’ammontare degli interessi passivi corrisposti per le anticipazioni di cassa eventualmente attivate, per un periodo massimo di quattro mesi a decorrere dal mese di novembre 2007, per fronteggiare la minore liquidità registrata tra l’importo della riduzione dei contributi ordinari e l’ammontare del maggior gettito Ici derivante dalle nuove disposizioni sull’accatastamento.
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