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Liguria: Energia e medicine dai frantoi
Trasformare gli scarichi delle acque reflue dei frantoi oleari in farmaci, insetticidi biologici, combustibile per riscaldare le serre

La Regione Liguria, pur rappresentando meno del 2 per cento della produzione nazionale di olio extravergine di oliva, è la prima in Italia ad aver iniziato lo studio che punta a risolvere un problema ambientale rilevante in una opportunità per tutta la filiera olivicola italiana.
È quanto è emerso dal un seminario svolto ieri in Regione Liguria dall’Assessorato all’Agricoltura. All’incontro, presieduto dall’assessore all’agricoltura Giancarlo Cassini, hanno partecipato numerosi operatori e tecnici del comparto olivicolo. Cassini ha ricordato che il piano di sviluppo rurale prevede finanziamenti per favorire la trasformazione dei reflui dei frantoi oleari.
Attualmente le acque reflue dei frantoi liguri sono smaltite negli impianti di depurazione o nei terreni agricoli di proprietà. Il futuro sta invece nelle nuove tecnologie, con l’installazione di impianti ad hoc che consentono di utilizzare gli scarichi dei frantoi come combustibili, biomasse e fonti energetiche rinnovabili per l’agricoltura.
Gustavo Capannelli, dell’Università di Genova, ha presentato il frantoio ad "emissione 0" che con l’impiego di filtri a membrana viene purificata l’acqua delle olive e trasformata in un concentrato di sostanze – principalmente polifenoli – utlizzate negli integratori alimentari, nei farmaci antitumorali e in insetticidi biologici.

Fonte: www.regione.liguria.it

 


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