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Liguria: abbattimento ecomostri e fondi per recupero case sfitte
Lo scheletrone della Palmaria e il viadotto su Riomaggiore saranno demoliti; programma straordinario recupero alloggi a Genova
Niente restyling, niente interventi tampone per attenuare l’impatto di progetti sbagliati e già, nei fatti, morti e sepolti: c’è solo la demolizione totale per lo scheletrone (un autentico aborto edilizio che deturpa l’isola Palmaria davanti a Portovenere) e per il viadotto delle Cinque Terre che passa sopra Riomaggiore, non proprio in armonia con i vigneti e i muretti a secco. Il costo totale per i due interventi è 5 milioni di euro, disponibili con i fondi Fas: pare scongiurato il pericolo del taglio prospettato in questi giorni dal Governo.
Per lo scheletrone della Palmaria il progetto dell’architetto Schipa prevedeva una abbattimento solo parziale, ma poi Soprintendenza e Centro servizi pianificazione territoriale della Regione si sono orientati per la demolizione. "Applichiamo la legge sull’esproprio per il ripristino naturale paesistico – spiega l’assessore all’urbanistica Carlo Ruggeri – La procedura di esproprio è complessa perché i proprietari sono circa 60, ma contiamo di perfezionarla in sei, massimo otto mesi, e costerà intorno ai 200.000 euro. I lavori saranno affidati entro la fine dell’anno". Il ripristino paesistico per la Palmaria ha un grande valore: significa chiudere finalmente il cerchio del sistema di sentieri che fa il giro dell’isola, interrotto impropriamente nel 1969 per fare posto a un cantiere che, dopo alterne vicende di cambi di gestione e blocchi dell’autorità giudiziaria, è rimasto in piedi anche quando è stato completamente abbandonato. Oggi sembra incredibile, ma lo scheletrone non era inizialmente un abuso edilizio: la soprintendenza aveva dato parere favorevole per coprire un fronte di cava e per una costruzione molto più piccola di quella che si vede adagiata su un costone tra il molo del Terrizzo e punta Carlo Alberto.
Il viadotto delle Cinque Terre, parte del primo tratto di una strada che avrebbe dovuto collegare La Spezia con Sestri Levante passando a monte di tutti i borghi della Riviera, sarà abbattuto quando sarà ultimata una strada a mezza costa che ricalca un percorso già esistente, più rispettoso del paesaggio unico del Parco e adatto al tipo di traffico che oggi deve sopportare. "I fondi per la nuova strada erano compresi per noi nei fondi Fas, che ieri sono stati messi in discussione dal governo – avverte il presidente Burlando – poi in serata le notizie sono un po’ cambiate in meglio per le regioni. Per questi interventi non dovrebbero esserci problemi. Faremo una strada di cornice sobria e ben costruita, un servizio fondamentale per il delicato equilibrio del territorio". Il presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre, Franco Bonanini, esprime grande soddisfazione: "Per noi è la fine di un incubo. Il viadotto nei punti più alti incombe per 95 metri sopra le fasce. Doveva essere parte di una strada a scorrimento veloce, ma il tratto esistente finisce con una paurosa curva a gomito. La strada che lo sostituirà in realtà già esiste, sarà un intervento relativamente semplice, in prevalenza di ampliamento e risagomatura della sede stradale e delle carreggiate".
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Presentato il programma straordinario della Regione Liguria e del Comune di Genova: entro 90 giorni via ai lavori su 135 alloggi e tra un anno saranno in tutto 715
L’accordo di aprile sulle politiche abitative siglato tra Regione Liguria e Comune di Genova aveva consentito il blocco per sei mesi degli sfratti per morosità, coinvolgendo circa circa 500 famiglie. Oggi il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e gli assessori alle Politiche abitative di Regione e Comune di Genova Maria Bianca Berruti e Bruno Pastorino hanno presentato il programma straordinario per il recupero degli alloggi sfitti, che riguarderà 135 alloggi di proprietà dell’agenzia regionale territoriale per l’edilizia e del Comune di Genova ristrutturati a Genova, oltre a 23 alloggi nella provincia di Savona e 41 nella provincia della Spezia.
Saranno finanziati con 11 milioni dallo Stato, i 4,7 milioni di cofinanziamento regionale deliberati oggi e 1,1 milioni da Comune o Arte (che parteciperanno per gli immobili di cui sono proprietari).
Un intervento che a rigor di logica, auspica Burlando, non dovrebbe essere messo in forse dai propositi di razionalizzazione della spesa pubblica dichiarati dal governo. Sarebbe "allucinante", dice, bloccare un intervento così redditizio per il patrimonio edilizio pubblico. "Cercherò di convincere il ministro Matteoli. Se i tagli, come pare, riguarderanno anche l’edilizia pubblica, naturalmente questo programma subirà delle modifiche. Il governo però dice anche che vuole finanziare, comunque vada, un piano per le case pubbliche. Allora facciamo un po’ di conti: il recupero delle case sfitte costerebbe 24.000 euro ad alloggio. Se si dovesse reperire in altri modi lo stesso numero di alloggi lo Stato spenderebbe sette, otto volte di più. Sarebbe curioso quindi tagliare questo intervento come spesa improduttiva: non c’è nessun investimento capace di dare un rendimento così alto".
Fonte: www.regione.liguria.it
www.ediliziaurbanistica.it