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Lombardia: occupazione di immobili pubblici
Soddisfazione dell'assessore regionale per il patto per la sicurezza contro l'occupazione abusiva degli alloggi residenziali
"Il protocollo per la sicurezza nelle case di edilizia residenziale pubblica sta funzionando molto bene". L’assessore alla Casa e Opere Pubbliche della Regione Lombardia, Mario Scotti, commenta così i dati diffusi dal prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, e dal presidente di Aler Milano, Loris Zaffra.
"I numeri – prosegue Scotti – dicono chiaramente che il coordinamento, che è nato in seguito alla sottoscrizione di un Protocollo, sta dando i propri frutti. Le 2.833 occupazioni abusive del 2007 sono notevolmente diminuite, diventando 2.515".
"Regione Lombardia – aggiunge Scotti – punta molto sulla piena attuazione dell’articolo 6 della legge regionale 27/07 che ha previsto che ciascun proprietario di patrimonio di edilizia residenziale pubblica adotti uno specifico Piano per la sicurezza degli immobili occupati abusivamente per programmare le necessarie azioni di prevenzione e sorveglianza degli immobili".
Scotti poi, sottolineando come il problema dell’abusivismo "assuma un rilievo ancora più significativo quando ostacola la realizzazione di interventi di riqualificazione", spiega che "in Lombardia ci sono oltre 70.000 famiglie che hanno i requisiti per ottenere un alloggio a canone sociale, ma che a causa degli abusivi non lo hanno ancora ottenuto.
La strada da seguire è dunque quella fondata sulla condivisione dell’obiettivo che coniughi la lotta all’abusivismo con la riqualificazione dei quartieri. Un sistema che già ha dato risultati importanti nei Contratti di Quartiere per i quali Regione, Aler e Comuni hanno investito oltre 500 milioni di euro attivandone 22 in tutta la Lombardia e 5 nella sola Milano".
"Auspico dunque – conclude Scotti – che il Patto possa essere progressivamente esteso ai Comuni fuori Milano, d’intesa con la Provincia, con cui è stata già avviata una specifica collaborazione nell’ambito dei nuovi Contratti di Quartiere".
Fonte: www.regione.lombardia.it
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