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Rifiuti: nuovo piano regionale in Friuli
Approvata dalla Giunta la bozza che prevede la suddivisione del territorio in quattro ambiti e un unico circuito impiantistico per i rifiuti indifferenziati
Quattro ambiti territoriali ottimali corrispondenti a quelli delle quattro province, libera circolazione in Friuli Venezia Giulia dei rifiuti urbani indifferenziati prodotti all’interno della regione stessa, possibile presenza di nuovi impianti oltre a quelli già esistenti per il trattamento della frazione indifferenziata per garantire vantaggi economici agli utenti del servizio.
Ma anche nuove strutture per il recupero dei rifiuti da spazzamento stradale e delle scorie della termovalorizzazione, ed infine centralità del ruolo delle Province.
Sono questi gli aspetti principali ed innovativi della bozza del piano regionale decennale per la gestione dei rifiuti urbani che la Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente Elio De Anna – ha approvato nel corso della seduta odierna. In particolare il documento di sintesi è il frutto di un percorso avviato nel 2008 che ha visto come momento di confronto e proposta il convegno realizzato dalla Regione a dicembre dell’anno scorso.
Sulla base delle indicazioni emerse in quella circostanza, gli uffici hanno redatto i vari piani che sono stati poi presentati e approvati a febbraio del 2009 dalla giunta. Ora il cronoprogramma dell’iter prevede, dopo l’approvazione o dierna della bozza, l’invio del documento alla quarta commissione consiliare che dovrà, dopo la procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica), prendere in esame il progetto e proporre eventuali modifiche e correzioni.
Infine il tutto tornerà in Giunta per l’approvazione definitiva e quindi il Piano verrà inviato alle Province che dovranno a loro volta definire i piani attuativi in base ai quali bandire le gare europee per la gestione di tutta la filiera dei rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento.
Entrando nei dettagli, il Piano prevede la suddivisione del territorio regionale in quattro ambiti territoriali ottimali coincidenti con i confini delle province di Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste.
Inoltre definisce un unico circuito impiantistico regionale per il trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati, prodotti in regione, per i quali si assume la libera circolazione su tutto il territorio regionale.
“All’interno di ogni singolo ambito territoriale ottimale – spiega l’assessore De Anna – le funzioni dell’Autorità d’ambito in materia di pianificazione e gestione del servizio integrato dei rifiuti sono svolte dalla Provincia territorialmente competente, che disciplina l’organizzazione, l’affidamento mediante gara al gestore unico e il controllo del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani.
Così facendo le Province assumono un ruolo fondamentale in materia di gestione rifiuti, evitando nel contempo la duplicazione di soggetti preposti all’organizzazione del sistema integrato”.
Nel piano la Regione definirà con legge le forme e i modi di cooperazione tra la Provincia e gli enti locali ricadenti nel relativo ambito territoriale, le regole che governano i rapporti tra le Province e i soggetti affidatari del servizio di gestione integrata dei rifiuti nonché lo schema tipo del capitolato di gara per l’assegnazione del servizio.
“Il gestore unico – chiarisce De Anna – può ricorrere ad altre imprese, in possesso dei requisiti di legge, per lo svolgimento di singole parti del servizio, fermo restando il suo ruolo di unico referente del servizio di gestione.
Tutti gli impianti a tecnologia complessa già autorizzati al trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati e le discariche per rifiuti non pericolosi, funzionanti sul territorio regionale, possono perciò ricevere i rifiuti urbani, provenienti anche da ambiti territoriali diversi da quello di appartenenza. Ma per fare questo è necessaria la sottoscrizione di una convenzione tra Regione e Province, queste ultime intese come autorità d’ambito.
In caso di mancata sottoscrizione della convenzione l’impianto a tecnologia complessa non può trattare i rifiuti urbani indifferenziati”. La Regione, con proprio regolamento definisce uno schema tipo della convenzione nella quale verrà definito, tra gli altri aspetti, il tetto massimo del prezzo di conferimento dei rifiuti agli impianti convenzionati, le modalità di rivalutazione del prezzo stesso.
Gli impianti convenzionati potranno ricevere i rifiuti indifferenziati provenienti da tutti gli ambiti territoriali ottimali della regione alle stesse condizioni ed indipendentemente dal gestore unico aggiudicatario della gara. La sottoscrizione della convenzione è, pertanto, uno strumento che garantisce la libera circolazione dei rifiuti urbani indifferenziati sul territorio regionale a condizioni univoche per tutti i gestori del servizio.
Sebbene le ipotesi impiantistiche previste nel Piano non evidenzino oggi la necessità di realizzare nuovi impianti per il trattamento della frazione indifferenziata, sul territorio regionale potranno essere realizzati nuovi impianti.
“Queste nuove strutture – spiega De Anna – dovranno essere compatibili con i requisiti tecnologici ed ambientali previsti dal Piano e devono inoltre garantire vantaggi economici ed ambientali per gli utenti del servizio.
Inoltre gli impianti a tecnologia complessa di nuova realizzazione potranno in ogni momento entrare a far parte del circuito impiantistico regionale previa sottoscrizione della convenzione con la Regione e l’autorità d’ambito.
Infine, relativamente al trattamento di particolari tipologie di rifiuto, il Piano auspica la realizzazione di un impianto per il recupero del materiale da spazzamento stradale ed un impianto per il recupero delle scorie da termovalorizzazione”.
Infine, il Piano evidenzia l’importanza di una corretta informazione, comunicazione e educazione dei cittadini in materia di rifiuti, stabilendo al contempo come prioritaria la sinergia tra tutti gli attori coinvolti. In questo contesto il cittadino deve essere attore principale, formato ed informato circa l’importanza del suo ruolo.
Fonte: www.regione.fvg.it
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