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Aniem: "più regole e maggiore qualificazione delle imprese"
Secondo il presidente Piacentini è necessario adottare misure forti che creino concrete prospettive di rilancio e sviluppo per il settore
“Una situazione sempre più difficile quella che il settore edile italiano sta affrontando da oltre un anno, periodo in cui, oltre a dover fronteggiare la crisi economica mondiale, ha dovuto fare i conti con fenomeni discorsivi della concorrenza, quali infiltrazioni mafiose, scarsa trasparenza nell’affidamento dei lavori, diffusione del lavoro sommerso.
Una situazione gravissima che è necessario affrontare in tempi brevi adottando misure forti che creino concrete prospettive di rilancio e sviluppo per il settore.”
Con queste parole il presidente di Aniem-Associazione nazionale delle pmi edili manifatturiere Confapi Dino Piacentini interviene sullo stato attuale del comparto costruzioni, sostenendo l’urgenza di un sistema stringente di regole e di una maggiore qualificazione delle imprese che fanno già parte o che si apprestano ad accedere a questo settore di fondamentale importanza per l’economia del nostro Paese.
“La definizione di regole che rafforzino e valorizzino il sistema di qualificazione delle imprese edili rappresenta un punto centrale per lo sviluppo di un mercato degli appalti fondato su logiche di corretta concorrenzialità.
La prossima emanazione del Regolamento attuativo del Codice dei Contratti – prosegue Piacentini – è un’occasione irrinunciabile per apportare correttivi sostanziali al sistema di qualificazione. Per questa ragione abbiamo deciso di fare il punto sullo stato attuale del settore costruzioni, in particolare sul mercato degli appalti, con l’obiettivo di contribuire in maniera fattiva al dibattito su temi di forte rilevanza per la categoria imprenditoriale da noi rappresentata.”
“Il percorso che riteniamo si debba seguire va nella direzione dell’individuazione di un sistema di parametri selettivi più specifici per le imprese che partecipano a gare di appalto e per gli operatori che accedono al settore, sistema che deve essere realmente basato sulla formazione e l’esperienza.
Ed è proprio su questi temi che Aniem sollecita da tempo un intervento legislativo che garantisca la qualificazione del settore, sia nell’ambito dei lavori pubblici che dell’edilizia privata, la sicurezza di chi vi lavora e dei suoi utenti, in un’ottica di sviluppo complessivo del comparto che valorizzi le realtà imprenditoriali sane.”
Oltre all’adeguamento dei criteri di qualificazione delle imprese, il settore edile necessita di altri interventi strutturali che siano in grado di eliminare anomalie e distorsioni che alterano il mercato e inficiano la corretta concorrenza. Aniem sottolinea, a tale riguardo, la necessità di introdurre ulteriori elementi di premialità che incentivino la crescita strutturale e qualitativa dell’impresa e di definire parametri valutativi della “storia” dell’impresa.
” Già nelle passate Legislature – continua il presidente Piacentini -, abbiamo avanzato proposte per introdurre una disciplina in grado di selezionare gli operatori che intendono entrare nel nostro settore.
Attualmente, si registrano in Parlamento progressi significativi nell’iter di approvazione del disegno di legge.
Riteniamo però necessario introdurre una verifica ancor più selettiva dei requisiti tecnico-organizzativi sulla base di quanto previsto per i lavori pubblici fino a 150.000 euro (art. 28 D.P.R. n.34/2000), in particolare per quanto riguarda il possesso di adeguate attrezzature tecniche e di personale qualificato.
L’attività di certificazione di tali requisiti potrebbe essere affidata a commissioni istituite presso le Camere di Commercio con la partecipazione delle Associazioni Imprenditoriali o, in subordine, alle Soa.”
“Per quanto riguarda invece il tema delle aggiudicazioni – prosegue Piacentini -, siamo favorevoli all’offerta economicamente più vantaggiosa, purchè sia fondata su parametri di valutazione diversificati che non si limitino alla valutazione dell’aspetto economico, ma che prendano in esame anche impatto ambientale, energetico, estetico, qualità progettuale, tempi di realizzazione, manodopera impiegata, ecc.
Chiediamo di rendere più oggettivi i requisiti di partecipazione, i criteri e le modalità di valutazione, a cominciare dalla nomina e dalla composizione delle commissioni aggiudicatrici.
A tale riguardo, proponiamo l’attivazione di Centri di monitoraggio territoriali sugli appalti pubblici, costituiti da rappresentanti delle Organizzazioni Imprenditoriali per verificare le diverse fasi gestionali dell’appalto, i tempi che intercorrono tra aggiudicazione ed avvio dei lavori nonché i tempi di pagamento alle imprese”
“Si tratta – conclude il presidente Piacentini – di tematiche di forte rilevanza e urgenza per un settore che da sempre rappresenta il motore dell’economia italiana, tematiche sulle quali auspichiamo un confronto diretto e costante tra i diversi soggetti coinvolti, affinchè si creino quelle condizioni ideali per un percorso d’impresa fondato su criteri di valore, merito e qualità.”
Fonte: Aniem
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