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Sardegna: nuova strategia sull'edilizia residenziale pubblica
Il disegno di legge mira a sopperire al fabbisogno abitativo per tutti i residenti, attraverso l'incremento ed il recupero del patrimonio anche con gli operatori privati
“La Giunta regionale ha deciso con l’approvazione del disegno di legge in materia di edilizia abitativa e biosostenibile una rivoluzione copernicana nel campo dell’edilizia residenziale pubblica, mettendo al centro il cittadino ed i suoi bisogni”, lo ha dichiarato Angelo Carta, assessore dei Lavori Pubblici, aprendo i lavori del convegno sui fondi immobiliare e sull’housing sociale.
“Il disegno di legge – ha continuato Carta – mira a sopperire al fabbisogno abitativo per tutti i residenti in Sardegna, attraverso l’incremento ed il recupero del patrimonio residenziale anche con il coinvolgimento di operatori privati. Al suo interno prevede dei meccanismi di accesso al credito anche per quella porzione, ormai sempre più ampia di lavoratori precari, che oggi non è considerata bancabile.”
“Le politiche abitative – ha ribadito Carta – perseguiranno la finalità di realizzare progetti caratterizzati da un elevato grado di ‘mix sociale’, evitando la realizzazione di interventi di edilizia residenziale pubblica in comporti urbanistici a se stanti, attraverso l’integrazione con edilizia a libero mercato, il tutto realizzato con le migliori tecniche costruttive.”
“Circa l’80% delle famiglie italiane risiede in alloggi di proprietà, ed il 70% del rimanente 20% risiede in alloggi in affitto di proprietà di persone fisiche.
L’offerta istituzionale di alloggi in affitto è quindi residuale e quasi esclusivamente di natura sociale ‘pura’ – ha detto, nel corso del suo intervento, Stefano Brancaccio, responsabile delle relazioni territoriali Cassa depositi investimenti Sgr – c’e’ quindi la necessità di una più ampia offerta istituzionale di alloggi sociali in locazione che può trovare risposta nel sistema integrato di fondi introdotto dal DPCM del 16 luglio 2009, meglio conosciuto come ‘Piano casa nazionale’, che all’articolo 11 definisce il quadro normativo ed operativo dei fondi nazionali nell’ambito del sistema integrato dei fondi, prevedendo tra l’altro la dimensione obiettivo pari a 2-2,5 miliardi di euro, una durata minima di 25 anni e criteri di partecipazione ad investimenti locali fino al 40%.”
“Il mercato dell’housing sociale è ugualmente sottosviluppato: solo il 5% delle famiglie risiede in alloggi in locazione a prezzi calmierati. La media europea è del 14% – ha dichiarato Marco Nicolai direttore generale di Finlombarda – ed il fabbisogno abitativo è costantemente in crescita per effetto di flussi migratori consistenti e l’aumento del numero di nuove famiglie, seppur di minor dimensione.
Si stima che esista una domanda di alloggi inevasa di circa 350.000 abitazioni. Inoltre, secondo l’Ance, nonostante una leggera ripresa nell’ultimo trimestre, le erogazioni di finanziamenti alle famiglie per l’acquisto della casa sono diminuite nel 2009 del 11%. Una situazione difficile e l’intervento pubblico sarà decisivo.”
Durante il convegno sono stati inoltre presentati le esperienze del modello Parma social house e del Fondo abitare Veneto.
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