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Professioni: Alfano, un importante passo avanti
All'incontro con gli ordini professionali il Ministro riceve il documento unitario e condiviso sulla riforma per elaborare uno Statuto

Il Ministro della Giustizia Angelino Alfano ha ricevuto ieri, presso il dicastero di via Arenula, i rappresentanti del Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e delle Professioni di Area Tecnica (PAT), i quali hanno consegnato un documento unitario e condiviso sulla riforma delle professioni.

“Prendo atto con grande soddisfazione”, dice il ministro Alfano, “del fatto che i rappresentanti degli ordini professionali, a così poca distanza dalla convocazione degli stati generali delle professioni avvenuta il 15 aprile, abbiano già raggiunto una intesa sui contenuti della riforma delle professioni che è mia intenzione presentare al Parlamento”.

“Ho dato mandato ai miei uffici di tradurre i contenuti di questo documento in un concreto atto normativo, per procedere al primo passo della riforma delle professioni, cioè all’elaborazione di un vero e proprio Statuto delle Professioni.”

“È una riforma di grande importanza per il nostro Paese, attesa da decenni ed ancora più importante data l’attuale congiuntura economica, che ha colpito duramente una categoria di lavoratori priva di ammortizzatori sociali”.

“Con questa iniziativa vogliamo lanciare, soprattutto, un messaggio chiaro: gli interessi dei professionisti e quelli dei consumatori non sono in conflitto tra loro, come finora è stato fatto ingiustamente credere. I professionisti ed i consumatori sono accomunati da un fondamentale obiettivo, quello della garanzia della qualità dei servizi professionali.”

“La riforma che ho in mente responsabilizzerà al massimo gli ordini professionali, che saranno chiamati ad essere garanti, di fronte all’utenza, della serietà e della professionalità dei loro assistiti, e garantirà ai professionisti il diritto ad un compenso effettivamente proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto ed in ogni caso sufficiente ad assicurar loro un’esistenza libera e dignitosa”.

Fonte: Ministro della Giustizia


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