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Mancata proroga del 55%, fronte unico per dire no
Non accenna a calmarsi la polemica innescata dall'assenza del provvedimento nella manovra finanziaria

Prosegue la polemica legata alla mancata proroga del bonus del 55% da parte del fgoverno, all’interno della manovra finanziaria in via di approvazione. Dopo i primi commenti da parte di imprese e associazioni di settore (vedi news Bonus 55% cancellato dal maxiemendamento del 12/11/2010) non accenna a fermarsi il dibattito.

“La detrazione fiscale del 55% sulle ristrutturazioni edilizie è oggetto di riflessione da parte del Governo. L’efficienza energetica è
fondamentale per centrare gli obiettivi obbligatori europei”. È quanto dichiara Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, in merito al dibattito sulla norma per la riqualificazione energetica.

“Il Ministero dello Sviluppo Economico – continua il sottosegretario – ha elaborato una formula che prevede un costo netto per lo Stato di 150 milioni di euro a fronte di un volano di investimenti di almeno 3 miliardi.

La misura si compenserà da sé grazie al maggior gettito provocato dall’incremento dei lavori. Si tratta di una vera e propria misura di politica industriale”.

“Non si capisce – commenta il presidente di Legambiente – come il Governo possa essere incerto sul riconfermare una defiscalizzazione che, da quando è in vigore, ha dato davvero un impulso positivo alla nostra economia. Oltre 600mila interventi realizzati fino ad oggi e complessivamente 11 miliardi di euro di fatturato messi in moto per la fine dell’anno, senza contare che questa detrazione ha permesso di far lavorare migliaia di professionisti non solo del settore edilizio ma anche delle fonti rinnovabili e di far emergere molto lavoro nero portando un saldo positivo anche per lo Stato”.

In questi giorni, dopo le prime dichiarazioni a caldo, l’Unione nazionale costruttori serramenti acciaio alluminio e leghe (Uncsaal)e FederlegnoArredo hanno firmato una mozione indirizzata al Governo e al Parlamento per chiedere di prorogare la detrazione del 55%.

“Rinunciare al bonus? Sono la logica ed i numeri a parlare contro questa ipotesi”, chiosa polemicamente FINCO, la Federazione industrie prodotti impianti e servizi per le costruzioni che in un commento alla notizia ritiene che il mancato rinnovo degli sgravi fiscali rappresenti una decisione grave per tutta la filiera industriale italiana delle costruzioni, sbagliata per l’intero Paese sia nell’immediato che, ancora di più, in prospettiva.

Sempre negli ultimi giorni circolava anche la notizia di un possibile inserimento da parte del Governo del bonus energia nel decreto “Milleproroghe”. “Che sia Milleproroghe o altro provvedimento”, fanno sapere da FINCO, “riteniamo questo eventuale ripensamento doveroso”.


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