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Sicurezza idrogeologica, 25 milioni stanziati in Veneto
La regione ha deliberato il finanziamento per interventi urgenti di salvaguardia idraulica e messa in sicurezza del territorio
Venticinque milioni di euro per interventi strutturali necessari per la messa in sicurezza del territorio veneto: il finanziamento deliberato nell’ultima riunione di Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Ambiente Maurizio Conte è la prima importante risposta della Regione alla fragilità drammaticamente messa in luce con l’ultima alluvione.
Circa sei milioni di euro serviranno per realizzare una cassa di espansione in linea del torrente Agno Guà per la salvaguardia idraulica di diversi comuni delle province di Vicenza e Padova.
Altri due milioni di euro sono destinati al completamento dei lavori di ampliamento dell’ex cava Bergamin a Riese Pio X come bacino di accumulo per 500 mila metri cubi di acqua, un intervento che consentirà di mettere in sicurezza il territorio di tutti i comuni lungo il Muson.
Diciassette milioni di euro sono invece stati stanziati a favore dei Consorzi di bonifica per interventi urgenti che restituiscano la funzionalità della rete idraulica e di bonifica dopo i danni dell’alluvione.
“Più volte negli ultimi anni – ricorda l’assessore Maurizio Conte – il Veneto è stato interessato da calamità naturali imprevedibili. In tutti questi casi i Consorzi di bonifica sono intervenuti prontamente ma hanno anche segnalato ai nostri uffici la necessità di realizzare alcuni interventi strutturali necessari per far fronte ai casi di piogge eccezionali.
Abbiamo verificato che le attuali dimensioni degli impianti idrovori, dei manufatti e della rete idraulica minore non sono compatibili con fenomeni meteorologici di dimensioni eccezionali, che quando capitano provocano sistematicamente danni alle infrastrutture di bonifica.
Abbiamo quindi deciso di finanziare gli interventi più urgenti per la bonifica idraulica del territorio, in particolare per adeguare o ammodernare opere esistenti che sono chiamate continuamente a fronteggiare situazioni diverse da quelle per le quali erano state progettate, ad esempio perché sono cambiate le destinazioni d’uso dei terreni o per le problematiche legate al cambiamento climatico in atto”.
“Mi rendo conto – prosegue Conte – che gli stanziamenti regionali non saranno da soli sufficienti a coprire tutte le necessità dei Consorzi, ma si tratta di un primo importante segno di attenzione, dell’inizio di un progetto di messa in sicurezza del nostro territorio perché non si verifichino mai più eventi come quello di due mesi fa.
A questo potranno contribuire anche i Consorzi stessi che per l’adempimento dei propri fini istituzionali hanno il potere di imporre contributi alle proprietà consorziate. In questo caso l’urgenza e l’indifferibilità di alcune opere non coperte da finanziamento a carico del bilancio regionale, legittima sicuramente i Consorzi a provvedere alla realizzazione delle opere con fondi propri”.
Fonte: www.regione.veneto.it
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