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Dissesto idrogeologico, monitoraggio in Calabria
Completata la prima fase di studi nei comuni di Catanzaro-Ianò, Maierato e Gimigliano dove saranno costituite delle univtà tecniche mobili
Il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – in qualità di Commissario delegato del dipartimento Protezione Civile, comunica il completamento della prima fase di studi, indagini e monitoraggi, con finalità di Protezione Civile, nei comuni di Catanzaro-Ianò, Maierato e Gimigliano.
Nel corso di una riunione del Comitato di coordinamento, istituito con apposita ordinanza commissariale, che si è svolta lo scorso 18 gennaio, sono stati condivisi i risultati della prima fase di attività di studio delle problematiche di dissesto idrogeologico nei tre comuni più colpiti dagli eventi del febbraio 2010, nonché i piani delle indagini e dei monitoraggi da effettuare nei prossimi mesi, elaborati, in qualità di soggetti attuatori, dal CNR-IRPI di Cosenza, dal CAMILAB dell’Università della Calabria e dal Centro funzionale multirischi dell’ARPACAL.
Per ciascuno dei tre comuni interessati, è stata elaborata una specifica cartografia del rischio residuo che sarà di supporto alle amministrazioni comunali per la valutazione dei più idonei provvedimenti da assumere per la salvaguardia della popolazione interessata.
Sono stati inoltre elaborati i modelli d’intervento specifici, che sono basati, al momento, prevalentemente su dati pluviometrici e sugli avvisi di criticità che vengono emanati dal Centro funzionale, al raggiungimento di determinate soglie di altezza di precipitazione registrate dai pluviometri della rete regionale.
In un successivo incontro con i sindaci dei comuni di Gimigliano, Massimo Chiarella, di Maierato, Sergio Rizzo ed i tecnici del comune di Catanzaro, Carolina Ritrovato e Giuseppe Cardamone, sono stati illustrati i risultati raggiunti e concordate le attività che le rispettive amministrazioni comunali dovranno avviare, per dare attuazioni alle ordinanze commissariali che li hanno individuati quali soggetti attuatori degli interventi di presidio territoriale e di revisione del piano comunale di protezione civile.
In particolare è stato concordato che i comuni avvieranno con urgenza l’attivazione dei rispettivi presidi territoriali, attraverso la costituzione delle “unità tecniche mobili” previste dalla direttiva sul sistema di allertamento per il rischio idrogeologico ed idraulico in Calabria, approvata dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 172 del 29 marzo 2007.
I comuni dovranno inoltre monitorare le zone a rischio del territorio, con livelli di indagine e frequenza crescenti e di segnalare ai soggetti responsabili delle attività di protezione civile l’evoluzione dei fenomeni.
A tal proposito, il coordinatore della struttura di supporto al commissario delegato, ing. Giovanni Laganà, Dirigente Generale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione,preannuncia “la sottoscrizione di appositi protocolli d’intesa tra il commissario delegato, i soggetti attuatori ed i comuni per la definizione delle attività specifiche da affidare alle ‘unità tecniche mobili‘ e del supporto che potrà essere fornito dal CNR, dal CAMILAB dell’Università della Calabria ed dal Centro funzionale multirischi dell’ARPACAL, per l’allertamento ed il monitoraggio in condizioni di particolare criticità”.
Fonte: www.regione.calabria.it
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