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Piani territoriali integrati in Piemonte
Si è svolto a Torino il seminario per fare il punto della situazione sul sistema dei Pit e condividere i nuovi indirizzi messi in campo dall’amministrazione

“Le politiche per lo sviluppo ed il territorio” è il tema del seminario svoltosi il 21 gennaio a Torino al quale sono intervenuti il vicepresidente della Giunta regionale, Ugo Cavallera, e l’assessore al Bilancio e Programmazione, Giovanna Quaglia.

Organizzato dalla direzione regionale Programmazione strategica per fare il punto della situazione sul sistema dei Programmi territoriali integrati e per condividere i nuovi indirizzi messi in campo dall’amministrazione con tutti gli attori coinvolti nello sviluppo locale, il seminario ha visto la presentazione di una ricerca, realizzata dal Laboratorio Politiche pubbliche del Corep, che esplora l’esperienza in atto in Piemonte con un triplice obiettivo: una ricognizione dell’utilizzo della progettazione integrata in Italia, la ricostruzione dei 30 Pti attivati in Piemonte, la stesura di linee guida per la definizione di modelli di governance territoriale, con i relativi strumenti per la loro attuazione.

In apertura, Cavallera ha sottolineato come “l’esperienza dei Piani territoriali integrati lascia pertanto un’utile lezione: Regione ed enti locali devono lavorare insieme, piuttosto che porsi come elementi successivi, in un ipotetico processo di pianificazione. E’ la strada scelta con realismo da questa gestione dell’assessorato: non solo porte aperte ad un dialogo con tutti i Comuni del Piemonte, ma anche accettazione convinta di quel metodo della copianificazione che pone tutte le rappresentanze territoriali su un piano di pari dignità, senza nulla togliere al dovere di coordinamento proprio della Regione”.

Intervenuta a conclusione dei lavori, Quaglia ha sostenuto che “proprio per il ruolo strategico a cui la Regione è chiamata, anche rispetto agli ultimi programmi dell’Unione Europea, e per i grandi passi avanti fatti dal Piemonte in questi anni è necessario evitare che diventi l’anello debole e affrontare la questione delle risorse.

Non possiamo nascondere che in questa partita i fondi Fas giocano in ruolo determinante: la certezza delle risorse risulta quanto mai necessaria, perché per il Piemonte questi fondi significano investimenti. Certo è che la Regione intende fare la propria parte, soprattutto per quei progetti che hanno una forte aspettativa sul territorio e che hanno avuto un forte coinvolgimento di soggetti privati”.

Fonte: www.regione.piemonte.it

 


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