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Edilizia, ddl sulle pertinenze agricole in Umbria
Al provvedimento presentato da alcuni consiglieri regionali, l'assessore Rometti risponde di dover affrontare il tema in un quadro generale di rivisitazione normativa
“L’urbanistica e edilizia occupano un posto di primo piano nell’ambito della programmazione regionale. Proprio per questo, la Giunta regionale ritiene di dover affrontare il tema del governo del territorio in un quadro generale di rivisitazione normativa e non a ‘random’ per singoli argomenti”: commenta così l’assessore regionale all’Urbanistica, Silvano Rometti, la presentazione del disegno di legge sugli annessi agricoli da parte dei consiglieri regionali Smacchi, Galanello e Barberini.
“Quella degli annessi agricoli – dice Rometti – rappresenta un’esigenza sentita da parte di molti cittadini verso la quale l’amministrazione regionale non è rimasta insensibile, ma la loro regolamentazione deve passare attraverso strumenti normativi più generali, in un quadro complessivo di tutela e valorizzazione del paesaggio agricolo e rurale”.
“In proposito – aggiunge – vorrei ricordare che è in corso l’iter di approvazione del Piano Paesaggistico Regionale che dovrà costituire lo strumento di regolazione e sostegno alla qualità paesaggistica locale comprendendo, al proprio interno, anche elementi di sviluppo regionale compatibili con politiche di tutela e valorizzazione.
Inoltre – prosegue l’assessore – in ambito edilizio e urbanistico, come definito nel DAP, si andrà nel corso dell’anno alla rivisitazione della L. R. 11/2005 ‘Norme in materia di governo del territorio: pianificazione urbanistica comunale’, che costituisce il punto di riferimento normativo entro il quale eventualmente inserire problematiche ed esigenze provenienti da vari soggetti”.
“Pur nella legittimità del ruolo dei consiglieri regionali – sottolinea – ritengo opportuno inserire eventuali modifiche alla normativa edilizia e urbanistica in un quadro più generale e tenendo conto che non saranno possibili condoni o sanatorie generalizzate”.
Secondo Rometti, “l’Umbria ha da tempo intrapreso la giusta via di valorizzare la qualità del proprio patrimonio edilizio esistente e del paesaggio agricolo e rurale.
L’attuale normativa (L.R. 31/2005) consente già a tutti i soggetti di recuperare gli edifici rurali dismessi o sottoutilizzati e di trasformarli in residenza, con la possibilità di una loro delocalizzazione, al fine di riqualificare il territorio da strutture prive di valore storico e architettonico, relative ad attività agricole dismesse”.
“Attualmente – precisa – in Umbria vi sono ampie possibilità per le imprese agricole di riorganizzare i propri spazi aziendali evitando al contempo la possibilità di realizzare in maniera indiscriminata manufatti non legati a tale attività, rischiando di compromettere i paesaggi rurali che caratterizzano il nostro territorio”.
“Va inoltre considerato – conclude – che il regolamento regionale ‘9/2008’ nel disciplinare le modalità di calcolo della superficie utile coperta degli edifici, esclude una serie di opere o edifici pertinenziali in ambito agricolo.
In base a queste premesse, viste le sollecitazioni che giungono da diversi territori da parte di cittadini, che pur non rivestendo la qualifica di imprenditori agricoli, manifestano l’utilità di una piccola struttura per il deposito di piccoli attrezzi agricoli, si possono dare risposte anche celeri, apportando modifiche o integrazioni al regolamento 9/2008, prevedendo possibili installazioni di modeste dimensioni che abbiano il carattere di temporaneità”.
Fonte: www.regione.umbria.it
www.ediliziaurbanistica.it