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Abusi edilizi, sono 203 al giorno dal 1948 ad oggi
Dopo i tre condoni edilizi negli ultimi 26 anni sono oltre 4.600.000 gli immobili abusivi: il trionfo, secondo il WWF, del Paese fai da te
Dal 1948 ad oggi sono stati compiuti in Italia oltre 4.600.000 abusi, piu’ di 74.000 ogni anno, 203 al giorno, con un numero degli alloggi abusivi che supera quota 1.700.000, in cui vivono circa 6.000.000 di italiani.
E’ il quadro dell’abusivismo edilizio in Italia, fatto da Paolo Berdini, docente di urbanistica all’universita’ di Roma e consigliere del Wwf, che ha presentato il suo libro ”Breve storia dell’abuso edilizio in Italia”.
”La debolezza della struttura pubblica e il trionfo del Paese fai da te – afferma Berdini – hanno portato alla cancellazione di fatto in Italia dello Stato: i tre condoni edilizi in 26 anni (1985, 1994, 2003) costituiscono una vicenda esemplare della sconfitta dei presidi pubblici sul territorio a tutela del paesaggio e dei beni culturali e dello sviluppo ordinato dei nostri centri urbani”.
”Quando ancora c’e’ chi come i sindaci campani reclama l’ennesimo condono nella regione piu’ abusiva d’Italia – dice Berdini – bisogna sfatare alcuni luoghi comuni:
1. i condoni non portano soldi allo Stato perche’ su 100 euro incassati, 500 devono essere spesi per pagare i servizi pubblici indispensabili per gli insediamenti abusivi;
2. nell’Italia della ricchezza diffusa degli ultimi 50 anni e’ praticamente impossibile parlare di ”abusivismo di necessita”’.
3. l’abusivismo e’ diventato negli anni una parte costitutiva dell’economia nazionale, facendo arricchire un sistema di imprese che lavorano completamente in nero e sono controllate dalla criminalita’ organizzata”.
La presentazione del libro è avvenuta durante l’incontro organizzato da WWF Lazio “IL TERRITORIO ITALIANO: DAI CONDONI AI PIANI CASA. Un Paese che non ha un’idea di futuro”, un’occasione di riflessione sulle recenti disposizioni normative approvate (norme regionali sui Piano casa, la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (c.d. SCIA), la semplificazione in materia di Conferenza di Servizi, la sanatoria catastale) o proposte (i vari tentativi di introdurre un tentativo di condono edilizio in Campania (cfr. i vari emendamenti sul c.d. Milleproroghe) che vanno tutte nella direzione di ridurre, in nome di una supposta semplificazione, le norme di tutela degli interessi urbanistici e paesaggistici.
Secondo il WWF questa progressiva erosione normativa, accompagnata da uno sbilanciamento della pressoché assente pianificazione paesaggistica a favore di una pianificazione comunale – uno spostamento di baricentro che, prevedibilmente, verrà accentuato dal nuovo federalismo municipale – determinerà inevitabilmente un aumento di consumo di suolo.
Tutto questo – e con esso i destini del territorio italiano – è irreversibile? – si chiede l’associazione ambientalista – È possibile proporre un modello di sviluppo alternativo?
Fonti: Ansa e WWF
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