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Governo del territorio e L’Aquila, le proposte dell'Inu
L'istituto chiede una svolta netta nelle politiche nazionali di governo del territorio e un cambio di passo nella governance della ricostruzione all’Aquila

Due ordini del giorno approvati all’unanimità dall’assemblea dell’Istituto Nazionale di Urbanistica che chiedono rispettivamente una svolta netta nelle politiche nazionali di governo del territorio e un cambio di passo nella governance della ricostruzione all’Aquila.

Sono questi gli ultimi atti del XXVII Congresso dell’Inu. Idee, proposte e progetti offerti in primo luogo al Governo e al Parlamento.

Il primo ordine del giorno sintetizza i risultati congressuali sui tre settori di lavori, che hanno riguardato la città pubblica, il governo dei processi di pianificazione e il welfare urbano.

Nei tre ambiti sono emerse criticità e storture che l’Inu ritiene prioritario correggere per instaurare una pratica di governance territoriale equilibrata e al servizio dei cittadini, a cominciare da quelli più deboli.

Per quanta riguarda la città pubblica, l’Inu sottolinea la necessità che lo Stato e le Regioni abbiano una politica per le città che preveda il finanziamento del trasporto di massa sostenibile, dell’edilizia residenziale sociale e della riqualificazione. Le risorse per farlo l’Inu propone di reperirle dai surplus generati dalle rendite immobiliari e dagli oneri di costruzione. Occorre una norma di legge nazionale che renda certe e uniformi le procedure.

Sul governo dei processi di pianificazione, l’Istituto Nazionale di Urbanistica richiama l’urgenza di rendere trasparenti e chiare le competenze e le responsabilità dei diversi livelli di governo, dallo Stato fino ai Comuni.

Sono necessari, a livello nazionale, pochi grandi progetti di modernizzazione sostenuti da politiche coerenti e compatibili. E’ necessario inoltre che il federalismo si apra al Paese, vista la scarsità delle risorse territoriali e dell’essenzialità dei beni pubblici territoriali.

Infine l’Inu propone di mettere a punto un nuovo welfare urbano, una serie di strategie preventive per favorire l’integrazione della popolazione di recente immigrazione, contrastare la dispersione scolastica e introdurre incentivi alla occupazione giovanile. E’ necessario, infine, aumentare in maniera consistente l’offerta di edilizia residenziale pubblica e valorizzare l’enorme patrimonio immobiliare della pubblica amministrazione.

Il secondo dei due ordini del giorno approvati riguarda la ricostruzione dell’Aquila, di cui l’Inu si è occupato sin dalle settimane immediatamente successive al sisma, costituendo assieme all’Associazione nazionale centro storici artistici un laboratorio e preparando un Libro Bianco di buone pratiche e indirizzi.

L’Inu, nel documento approvato dall’assemblea congressuale, “formula una valutazione densa di preoccupazione relativamente alla Ricostruzione della città dell’Aquila” e prende atto “del fallimento della governance per la Ricostruzione e dell’assenza di atti di pianificazione necessari”.

L’Inu propone che la Ricostruzione dell’Aquila sia integralmente affidata alle amministrazioni ordinarie e che l’attività del Commissario delegato venga indirizzata esclusivamente alla riduzione dei tempi e alla semplificazione delle procedure.

L’Istituto suggerisce che i piani di ricostruzione previsti dalla Legge 77/09 vengano redatti prioritariamente nelle zone di prevalente interesse pubblico e solo dove essi siano necessari. Tutte queste correzioni, torna a chiedere l’Inu, vanno inserite in una nuova legge speciale per la Ricostruzione dell’Aquila.


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