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Piano casa, le Regioni hanno 60 giorni di tempo
Ok del Cdm al decreto sviluppo. Torna in pista il Piano dell'edilizia con tempi rigidi per le regioni, decorso il termine si applicheranno le norme nazionali. Il Cipe ha approvato i finanziamenti

E’ notizia di questi minuti l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto sviluppo, all’ordine del giorno della seduta di questa mattina. 

Il provvedimento era passato ieri all’esame del preconsiglio dei ministri.
Per quel che riguarda il Piano Casa le regioni avranno 60 giorni di tempo dall’approvazione del decreto sviluppo per approvare le leggi attuative del piano casa e in quelle a statuto ordinario, trascorsi 120 giorni di tempo, con clausola di cedevolezza, le nuove norme statali saranno “immediatamente applicabili”.

“Decorso il termine di 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto – si legge nel testo – le disposizioni sono immediatamente applicabili alle regioni a statuto ordinario che non hanno provveduto all’approvazione delle specifiche leggi regionali”.

Saranno consentiti ampliamenti fino al 20% del volume nel caso di edifici destinati a uso residenziale e al 10% per edifici ad altro uso.

Inoltre sempre questa mattina durante la seduta del Cipe sono stati approvati gli schemi degli accordi di programma con 14 Regioni per la realizzazione di 15.209 alloggi per l’housing sociale. Le risorse complessivamente investite sono pari a 2,717 miliardi di euro di cui 1,979 miliardi sono costituiti da fondi privati”.

Il Cipe ha inoltre approvato il progetto definitivo della A12, tratta Tarquinia-Civitavecchia lunga 15 km per il costo di 170 milioni. Stanziati ancora 117 milioni per la SS675, tratta Cinelli-Ponte Romano. Il Cipe ha anche approvato il contratto di programma dell’Anas per l’anno in corso e assegnato all’ente 330 milioni. 240 milioni vanno invece a Rete Ferroviaria Italiana per opere di manutenzione.

Via libera del Cipe anche ai finanziamenti per il piano casa: 740 milioni che attiveranno a loro volta fondi privati per 2 miliardi.

Lo riferisce la nota del Cipe spiegando che “con riferimento al Piano nazionale di edilizia abitativa, il Cipe si è espresso sugli schemi di accordo di programma tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e le Regioni Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto e la Provincia autonoma di Trento. Vengono così attivati fondi pubblici per 740 milioni di euro (di cui 298 statali) e fondi privati per quasi 2 miliardi di euro, consentendo la realizzazione di 15.200 alloggi.

Tali risorse si aggiungono ai 140 milioni di euro già stanziati a favore del sistema di fondi immobiliari per l’edilizia residenziale in risposta al fabbisogno complessivo di abitazioni da parte delle categorie sociali svantaggiate. Il rilevante contributo privato permette di ampliare la dimensione dell’intervento rispetto a quanto sarebbe stato possibile fare con i soli fondi pubblici, in coerenza con la politica di stabilità finanziaria intrapresa dal Governo.

L’apertura dei cantieri per costruzioni e ristrutturazioni, sostenuto da questa misura, assieme alle altre contenute nel cosiddetto ‘Piano casa’, contribuirà al rilancio del settore edile in Italia, particolarmente colpito negli ultimi anni dalla crisi economica e finanziaria”


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