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Umbria, ok a linee guida per gli appalti pubblici
Il provvedimento prevede l’esclusione dai possibili ribassi d’asta nelle gare d’appalto del costo della sicurezza, dell’onere per la sicurezza e del costo della manodopera
“E’ un cambiamento epocale nella materia degli appalti di lavori pubblici perché per la prima volta si garantisce concretamente il rispetto delle norme di sicurezza e la tutela della manodopera nei cantieri. E’ un grande passo in avanti sul versante della legalità e della trasparenza”.
Non usa mezzi termini l’assessore regionale Stefano Vinti nella presentazione delle Linee guida per il calcolo dei costi e degli oneri della sicurezza e per la determinazione del costo presunto della manodopera nell’affidamento dei lavori pubblici che si è tenuta il 10 giugno scorso, nella sala della protezione civile della Regione a Perugia.
Le linee guida, previste dalla legge regionale 3 del gennaio 2010, sono state approvate nel corso dell’ultima seduta della Giunta regionale, su proposta dell’assessore Vinti che ha raccolto il lavoro congiunto di Regione, Enti locali, ordini e collegi professionali, Casse edili di Perugia e Terni, organizzazioni imprenditoriali e sindacali.
La novità più eclatante è l’esclusione dai possibili ribassi d’asta nelle gare d’appalto del costo della sicurezza, dell’onere per la sicurezza e del costo della manodopera. “Questi saranno costi fissi che dovranno essere calcolati e giustificati attraverso gli indici fissati dalle stesse linee guida, ha aggiunto Vinti. L’Umbria è la prima regione italiana a dotarsi di questo strumento e di queste regole che certamente andranno ad incidere sensibilmente nel settore degli appalti pubblici”.
In pratica, a partire dal 1 ottobre prossimo le imprese che parteciperanno alle gare per l’affidamento di lavori pubblici (nel 2010 stimate in circa 200 milioni di euro da Enti pubblici dell’Umbria e 75 milioni appaltati nella nostra regione da soggetti nazionali) potranno calcolare il ribasso d’asta esclusivamente sul costo dei materiali, dei noli, sulle spese generali e sull’utile di’impresa che rappresentano poco più del 50 per cento del valore complessivo del progetto. Il restante costo dovrà essere calcolato a parte e resterà fisso per tutte le imprese partecipanti.
“Le linee guida, ha dichiarato Vinti, sono la conclusione di un lungo percorso seguito in Umbria per raggiungere nei cantieri condizioni che favoriscano la regolarità della manodopera e diano condizioni di lavoro più sicure. Abbiamo voluto insomma uno strumento efficace per prevenire il lavoro illegale e la concorrenza sleale in quanto il costo del lavoro e della sicurezza non potranno più essere oggetti di ribasso d’asta né potranno essere modificati in sede di subappalto dei lavori.
L’impresa subappaltatrice infatti avrà diritto al riconoscimento del prezzo pieno per queste voci di costo. E questo sicuramente andrà a vantaggio del sistema umbro delle imprese che saranno più tutelate dalla concorrenza molto spesso sleale che proviene da imprese esterne alla nostra regione e sarà anche una tutela per quelle microimprese che lavorano in subappalto e che spesso sono state costrette ad accettare prezzi stracciati per assicurarsi la possibilità di lavorare.
Basti pensare, continua Vinti, che in Umbria per l’87 per cento delle gare è stata richiesta la formula del subappalto. E’ chiaro che poi all’interno dei cantieri dovranno essere rispettate le norme sulla sicurezza e per l’utilizzo della manodopera perché la sicurezza pagata deve trasformarsi in sicurezza reale. Ma su questi versanti le imprese umbre sono molto più avanti rispetto al resto del paese”.
“E’ evidente, ha concluso Vinti, che la crisi sta modificando il settore delle costruzioni, ma la Regione vuole garantire che legalità, trasparenza e sicurezza del lavoro non vengano toccati. La stretta relazione tra lavoro nero nei cantieri e mancanza di sicurezza è infatti un dato innegabile così come è nota la relazione tra i ribassi di grande entità e le conseguenti difficoltà di realizzazione delle opere pubbliche. Tra l’altro sempre a discapito della qualità dei lavori eseguiti.
Sarà questo anche uno stimolo per il sistema delle imprese dell’Umbria che dovranno riorganizzarsi per essere più forti e competitive sul mercato. Fa molto piacere, e diamo atto di questo, che le organizzazioni di categoria, imprenditoriali e sindacali, viaggiano in grande sintonia con la Regione e gli Enti locali tanto che hanno partecipato in maniera determinante alla costruzione delle Linee guida che la Giunta regionale ha approvato”.
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