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Social housing, convergenze tra pubblico e privato in Piemonte
La Regione è disponibile a collaborare con i privati per risolvere il problema del disagio abitativo, intanto porta avanti le misure messe in campo per l'edilizia sociale

La politica dell’abitare in Piemonte, con particolare attenzione ai problemi delle fasce socialmente deboli, in un’ottica di convergenza tra pubblico e privato per una loro soluzione, è stato il tema del convegno Social Housing: pubblico privato a confronto tra attualità e prospettive, organizzato a Torino venerdì scorsoda Finpiemonte SpA con la partecipazione di Ream, CDP Investimenti, Ance Piemonte e Fondazione Crt.

Il vicepresidente della Regione e assessore all’Urbanistica ed Edilizia, Ugo Cavallera, ha evidenziato le misure più rilevanti attivate per l’edilizia sociale: il “Programma Casa: 10.000 alloggi entro il 2012”, che dovrebbe concludersi con la prossima programmazione del terzo ed ultimo biennio, il Piano nazionale di edilizia abitativa, di prossimo avvio, la realizzazione di residenze temporanee (casi pilota di social housing), il Programma di qualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile, le misure destinate al sostegno dell’affitto.

Notevoli le risorse messe in campo. Oltre l’impegno finanziario dell’intero Programma Casa, quantificato in circa 750 milioni di euro, rilevante è l’investimento per il Piano nazionale di edilizia abitativa: 168 milioni circa di euro, con contributi dello Stato, compartecipazione della Regione, dei Comuni, delle Agenzie territoriali della Casa e un significativo intervento finanziario dei privati. Ulteriori consistenti risorse sono poi state messe in campo dalla Regione per le altre linee di intervento.

“La Regione è particolarmente sensibile al problema del disagio abitativo che coinvolge una fascia di popolazione purtroppo sempre più consistente – ha dichiarato Cavallera – e quindi ben venga una strategia di convergenza tra pubblico e privato per ridurne il grave impatto sociale. Guardiamo con forte interesse a tutte le iniziative che si muovono in questa direzione”.

Il convegno ha approfondito in particolare l’ulteriore possibilità di intervento in materia di edilizia sociale, oggi rappresentata dai fondi immobiliari costituiti o in corso di costituzione, promossi anche dalle Fondazioni ex bancarie. La Compagnia di San Paolo, la Fondazione Ccrt e altre Fondazioni delle Casse di Risparmio ne hanno già avviato la costituzione. La Regione è dotata degli strumenti normativi per aderire ad uno o più fondi immobiliari, e a tale scopo nel bilancio regionale figurano impegnati 2,5 milioni di euro. 

Fonte: Regione Piemonte


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