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Edilizia, in Emilia Romagna arriva il marchio di "Cantiere etico"
La Regione ha promosso anche la Carta etica delle professioni intellettuali per contrastare i fenomeni di infiltrazione malavitosa, corruzione e usura
La Regione ha avviato una nuova fase per un’edilizia sostenibile, sicura e di qualità.
Occorre aumentare la partecipazione dei soggetti in campo, potenziare i controlli, ma soprattutto promuovere iniziative come quella del ‘Marchio di cantiere etico’ e la ‘Carta etica delle professioni intellettuali’, strumenti utili a contrastare i fenomeni di infiltrazione malavitosa, corruzione e usura».
Lo ha detto l’assessore regionale ad Attività produttive ed edilizia, Gian Carlo Muzzarelli, intervenendo alla Consulta regionale del settore edilizia e costruzioni.
Il “marchio di cantiere etico” – sperimentato dal Comune di Ravenna e che si sta diffondendo in tante altre regioni italiane – coinvolge tutta la filiera delle imprese e definisce un modello di organizzazione e di sicurezza per le stazioni appaltanti, interessando sia il livello organizzativo e relazione della pubblica amministrazione, sia quello dell’ultimo subappaltatore della filiera del cantiere.
Il sistema di qualità è il SA8000, è definito in coerenza con la Dichiarazione Universale dei diritti umani dell’Onu e d questo standard derivano molti altri sistemi di qualità europei.
In occasione della Consulta del settore edile è stata presentata anche la ‘Carta etica delle professioni intellettuali’.
Si tratta di un’esperienza positiva promossa dall’Ordine degli Ingegneri di Modena, che sarà diffusa a livello regionale per contrastare i fenomeni di infiltrazione malavitosa, corruzione e usura.
Con queste iniziative la Regione punta ad alzare il livello di guardia contro omertà e criminalità, agendo attraverso un sistema integrato di sicurezza territoriale, nonché di qualificazione e di idoneità degli operatori economici, dei professionisti e delle stesse amministrazioni pubbliche.
«La situazione – ha aggiunto Muzzarelli – economica e sociale è delicata ed il settore edile ne risente in modo acuto. Puntare sulla qualità e sulla sicurezza, che implica ricerca ed innovazione, è una chiave decisiva per uscire positivamente dalla crisi che sta generando grande preoccupazione nel settore dell’edilizia e delle costruzioni.
Sulla base di quanto previsto dalla legge regionale 11 del 2010 (Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata), continueremo a promuovere sistemi e percorsi di qualificazione, sia delle stazioni appaltanti sia delle imprese, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione: formazione, incentivi, elenchi di merito, protocolli, progetti e bandi».
Fonte: Regioni.it
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