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Ddl Stabilità, Anci: "Non sono i Comuni i problemi del paese"
il presidente Delrio individua come prorità il Mezzogiorno, le liberalizzazioni e la dismissione del patrimonio immobiliare
Un incontro al nuovo premier affinché convochi urgentemente la Commissione permanente per la finanza pubblica, l’emergenza bilanci 2012, la crescita e il riordino istituzionale.
Sono questi i punti centrali toccati dal presidente dell’Anci Graziano Delrio nel suo intervento al Consiglio Nazionale dell’Anci, il primo convocato dopo l’elezione del sindaco di Reggio Emilia a presidente dell’Associazione.
Per Delrio siamo alla vigilia di una nuova fase per il Paese e l’Associazione deve farsi trovare pronta.
“Chiederemo – ha detto per prima cosa il presidente – un incontro al nuovo premier per chiedergli di convocare subito la commissione permanente per la finanza pubblica dove i Comuni devono avere pari dignità istituzionale con gli altri livelli di governo perché rappresentano il motore per la crescita e non il problema dell’Italia”.
Delrio ha quindi ricordato come nelle recenti trattative con il governo uscente l’Anci ha dovuto subire un ruolo da certificatore delle proposte altrui cosa che non può ripetersi: “Non possiamo permetterci di continuare a dover valutare le proposte degli altri ma occorre avviare da subito forti gruppi di lavoro per portare all’attenzione del Parlamento le nostre idee sulle priorità del comparto dei Comuni”.
Priorità che Delrio individua nel Mezzogiorno, nelle liberalizzazioni e nella dismissione del patrimonio immobiliare tutte cose che rientrano legge di stabilità che il governo sta per varare.
“Le dismissioni – avverte ad esempio Delrio – le dovremo affrontare prestissimo. In questo caso la scelta di fondo deve essere il ‘no’ alla svendita che si scongiura se proponiamo un quadro chiaro soprattutto dal punto di vista economico.
Il rischio – ammonisce Delrio – e che si finisca come con i derivati dove molti sono stati i Comuni in difficoltà. Per evitare questa evenienza deve essere l’Anci a guidare il processo ed essere punto di riferimento per una azione organica degli enti”.
Sul Mezzogiorno il presidente ha ribadito che la struttura Anci che se ne occuperà “sarà snella, si occuperà di innovazione nella pubblica amministrazione e proporrà soluzioni virtuose da portare all’attenzione di governo e parlamento”.
Sul riordino istituzionale “che deve passare per la Carta delle Autonomie” Delrio ha auspicato “un’accelerata per migliorare una situazione che non ci soddisfa come dimostra la battaglia dell’Anci sull’articolo 16 della manovra-bis che mira a cancellare i Piccoli Comuni”.
Infine sui bilanci 2012: “Ci si deve rendere conto che i comuni si trovano accumulati i tagli delle manovre, dal dl 78 fino alla manovra bis. I 500 milioni della Robin Tax ci hanno concesso un minimo di sollievo – ha concluso il presidente Anci – ma senza interventi anche sul patto di stabilità il 2012 rischiamo diventi l’anno del caos bilanci”.
Fonte: Anci
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