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Friuli, pubblicato il Codice regionale dell'Edilizia
Il documento disciplina la gestione delle opere edili: dal calcolo dei parametri edilizi a quello del contributo di costruzione fino alle modalità di vigilanza e alla sicurezza
E’ stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia del 1° febbraio il Codice regionale dell’Edilizia che regola l’andamento complessivo del sistema costruzioni.
Un documento completo per disciplinare la gestione delle opere edili sul territorio del Friuli Venezia Giulia, comprensivo di ogni aspetto e criticità riscontrabile nel settore, dal calcolo dei parametri edilizi, al calcolo del contributo di costruzione, fino alle modalità di vigilanza e alla sicurezza sul lavoro.
“La Regione dovrà – e il mio impegno in tal senso è chiaro e totale – ribadire e difendere la speciale autonomia di cui è dotata in materia di edilizia e di lavori pubblici: per questo serve un’azione forte nei confronti dello Stato, che troppo spesso non riconosce le competenze regionali e ne impugna le leggi”.
Lo ha affermato l’assessore regionale ai Lavori pubblici e infrastrutture, Riccardo Riccardi, aprendo oggi nell’Auditorium della Regione a Udine, il primo degli incontri – che proseguiranno poi in diversi centri del Friuli Venezia Giulia – per illustrare il Regolamento attuativo della LR 19/2009, nota come “Codice regionale dell’Edilizia”, agli “attori” interessati e coinvolti nella materia: ovvero amministratori pubblici, professionisti, imprenditori.
Una materia, quella del Codice, che Riccardi ha definito “complessa e delicata” e per la quale “devo ringraziare per il loro impegno sia la struttura regionale sia il tavolo tecnico che ha visto lavorare assieme la Regione, l’ANCI, gli Ordini e Collegi professionali, gli imprenditori”.
Alla base del nuovo Codice vi è “la volontà della Regione di uniformare – ha affermato l’assessore – i comportamenti (stesse procedure, modulistica e quant’altro) su tutto il territorio regionale. Per questo ha svolto un’azione di mediazione tra le diverse esigenze, anche se ciò necessariamente comporta sacrifici rispetto alle legittime esigenze di ogni parte in causa”.
Sia la LR 19 che il Regolamento consentono – ad esempio – la possibilità per i comuni di aggiungere qualche ulteriore disposizione e già ciò lede il principio di uniformità regionale; anche sulle tabelle degli oneri vi sono possibilità di diversa applicazione da parte dei singoli comuni.
“Ciò significa – ha detto ancora Riccardi – che sia la LR 19 che il Regolamento possono essere oggetto di revisione, mentre sarà necessario considerare ciò che stabilirà il governo nazionale in materia edilizio-urbanistica per evitare ulteriori discrasie fra le norme regionali e quelle nazionali. Da qui l’esigenza di difendere le competenze che competono al Friuli Venezia Giulia e che troppo spesso si trovano a scontrarsi con resistenze burocratiche a causa di un deficit di politica”.
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