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Imu, le scadenze e le modalità di calcolo
Il pagamento dell'acconto è previsto entro il 18 giugno con le aliquote base. Sorepsa con il pagamento del saldo a dicembre per le aliquote comunali
Con l’approvazione dell’emendamento al decreto fiscale in sEnato viene confermata la data del 18 giugno come termine per il pagamento della prima rata dell’Imu on le aliquote base di riferimento fissate dalla legge (cioè il 4 per mille per la prima casa e 7,6 per mille per tutti gli altri immobili, esclusi quelli strumentali per le attività agricole, sui quali vale l’aliquota del 2 per mille).
Il 10 dicembre sarà la nuova data entro la quale, con apposito decreto, dovranno essere rivisti al rialzo le aliquote dell’Imu. Il 17 dicembre sarà la data ultima per il pagamento del saldo.
IL PAGAMENTO
il versamento è dovuto dai proprietari dell’immobile, ma anche dai possessori di diritti reali (ad esempio titolari per uso o usufrutto). Non pagano invece gli affittuari.
LE ALIQUOTE
Le aliquote ordinarie dello 0,4 per cento (o 4 per mille) sulla prima casa e dello 0,76% (o 7,6 per mille) sulle altre. Per i fabbricati rurali strumentali all’attività agricola (stalle, cascine, fienili) l’aliquota è del 2 per mille.
I Comuni possono comunque aumentare o diminuire l’aliquota dello 0,2% entro il prossimo 30 settembre. Per quest’anno, inoltre, anche lo Stato può decidere ulteriori cambi dell’aliquota entro il 30 luglio, dopo aver valutato il gettito del primo versamento.-
LE DETRAZIONI
Per l’abitazione principale è prevista dalla legge una detrazione fissa di 200 euro, a cui si devono aggiungere 50 euro per ogni figlio a carico di età non superiore a 26 anni.
L’AUMENTO DEI COEFFICIENTI
La manovra Monti ha anche deciso un aumento dei coefficienti catastali, che servono per adeguare la “rendita catastale” degli immobili (che va aumentata del 5%) degli immobili per arrivare al valore catastale, che è la base imponibile su cui si applicano le aliquote. Per le abitazioni e le pertinenze (box, cantina, soffitte) il coefficiente è passato dal 100 al 160%
PRIMA CASA:Rendita Catastale X 105 X 160 = base imponibile. Sul valore finale si applica l’aliquota ordinaria del 4%, anche se il comune ha già deliberato le proprie aliquote. Quindi si sottrae la detrazione prima casa (200 euro + 50 per ciascun figlio sotto i 26 anni). L’importo dell’Imu dovuto va diviso per due: la metà dell’imposta annuale così calcolata va quindi versata entro il 18 giugno. A dicembre bisognerà fare il nuovo calcolo tenendo conto delle variazioni che potrebbero decidere i Comuni a settembre e lo Stato a luglio (o che sono già state decise da alcuni Comuni). Dai calcoli dell’imposta annuale, per pagare il saldo, andrà sottratto quanto versato in sede di acconto.-
ALTRI IMMOBILI: Si calcola il valore dell’immobile come per la prima casa: Rendita Catastale X 105 X 160 = base imponibile. Una volta arrivati alla base imponibile l’aliquota da applicare è dello 0,76%. Non ci sono detrazioni. Entro il 16 giugno va versata metà imposta annuale e in sede di saldo va fatto nuovamente il calcolo con le aliquote fissate dal Comune (o dello Stato a luglio) per pagare la quota rimanente.
NEGOZI E FABBRICATI RURALI: Per le altre tipologie di immobile cambiano le modalità di calcolo della base imponibile.
Dopo aver adeguato le rendite del 5% (moltiplicando X 105%) il coefficiente cambia. E’ del 55% per i negozi, del 60% per i fabbricati rurali strumentali (ma anche per i capannoni industriali) del 140% per i laboratori artigiani, dell’80% per gli uffici. L’aliquota da applicare è del 0,76% tranne che per i fabbricati rurali “strumentali”, che pagano lo 0,2%.
Fonte: Ansa
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