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ERP, riaperta la vendita degli alloggi in Toscana
Approvata la proposta di legge che stabilisce ilprezzo di vendita più vicino ai prezzi di mercato e introduce meccanismi per prevenire speculazioni
La giunta regionale ha approvato nell’ultima seduta la proposta di legge che riapre la vendita degli alloggi Erp. Vendita che era stata bloccata il 27 maggio 2008, ad eccezione di tutti i procedimenti avviati prima del blocco e che avrebbero dovuto concludersi entro il 31 dicembre 2011.
Questo termine viene oggi spostato al 31 dicembre 2014, consentendo di completare le vendite dei 2500 alloggi opzionati prima del blocco.
La riapertura delle vendite, come precisa l’assessore alle politiche per la casa Salvatore Allocca, “riguarda esclusivamente gli alloggi inseriti in condomini misti minoritari, dove cioè la maggioranza è di proprietà di privati, le pertinenze non destinate a fini sociali, e gli immobili che, a causa dello stato di degrado o delle particolari caratteristiche architettoniche, determinano più costi di mantenimento rispetto all’effettiva ricaduta sociale. Tutto il ricavato verrà reimpiegato nel sistema Erp: per aumentare l’offerta abitativa e per riqualificare il patrimonio esistente”.
Elemento importante del provvedimento è il prezzo di vendita. “Dobbiamo evitare – sottolinea Allocca – svendite del patrimonio Erp, come avvenuto in passato. Il prezzo dovrà essere il più possibile vicino ai prezzi di mercato”.
La proposta stabilisce che il prezzo venga stabilito da una perizia dell’ente gestore in base alle valutazioni dell’OMI, l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del Territorio. All’importo così determinato viene applicato uno ‘sconto’, dal 25 al 35%, tenuto conto dello stato di conservazione e del livello di funzionalità dell’alloggio.
Vengono inoltre introdotti meccanismi per impedire speculazioni. “Per un certo numero di anni – aggiunge l’assessore – non si potrà né vendere né affittare, salvo dover reintegrare le somme eventualmente scontate”. La proposta di legge prevede l’impossibilità di vendere, affittare o di modificare la destinazione d’uso per 10 anni dalla stipula del contratto. Vengono stabilite eccezioni a questo principio in presenza di condizioni particolari espressamente regolate. Decorsi i dieci anni si può cedere l’alloggio a terzi, però va versato al soggetto gestore un importo, a titolo di contributo per la ricostituzione del patrimonio Erp, del 10% del prezzo di acquisto.
“Lo scopo della proposta è – spiega ancora Allocca – mantenere e rafforzare un sistema che è rimasto il solo ambito a nostra disposizione per intervenire sulle politiche abitative. A livello statale esistevano alcuni fondi residui che venivano erogati negli anni, poi interrotti con le manovre Tremonti. Da parte nostra ci sono fondi che per il patto di stabilità non possiamo impiegare e che verranno utilizzati nei prossimi 4-5 anni. O ci dotiamo di una politica di finanziamento stabile oppure le politiche abitative si fermano. In attesa di novità il patrimonio Erp resta l’unico strumento a nostra disposizione per venire incontro alle esigenze dei soggetti più deboli che hanno difficoltà a stare sul libero mercato”.
La proposta in questione non è che il primo passo di una complessiva riforma del sistema Erp. “Una riforma – ha concluso Allocca – che dovrà successivamente affrontare la strutturazione del sistema e rivisitare la legge regionale 96 del 1996 (che disciplina l’assegnazione, gestione e determinazione del canone di locazione degli alloggi Erp, ndr). É arrivato il momento di rivedere e aggiornare tutto il sistema, puntando alla sua messa in sicurezza. Un sistema che va reso più efficiente senza penalizzare i territori e senza grave troppo sull’organizzazione complessiva. Il tutto in un’ottica di concertazione con tutti i soggetti interessati ed in particolare sindacati confederali e degli inquilini con i quali peraltro è stato firmato, sull’intera materia, un protocollo d’intesa”.
Fonte: Regione Toscana
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