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Sicilia, al via il piano di dismissione degli immobili pubblici
Presentato un piano con 68 immobili tra beni di proprieta' regionale e beni di proprieta' di Enti o Aziende sottoposti a valorizzazione

“Con le risorse che arriveranno dal piano di dismissioni di certo non intendiamo pagare stipendi, ma realizzare investimenti che possono rilanciare l’economia ed abbattere l’indebitamento.

Abbiamo presentato un piano con 68 immobili tra beni di proprieta’ regionale e beni di proprieta’ di Enti o Aziende sottoposti a valorizzazione, ai sensi della legge regionale n.17/04. Si tratta di poco meno del 10 per cento del complesso dei beni di proprieta’ della Regione, ma e’ un passaggio significativo, poiche’ non solo pone la Ragione tra le prime che stanno procedendo nel senso auspicato, anche a livello nazionale dalla Corte dei conti, ma anche perche’ cio’ avviene direttamente, senza intermediari utilizzando procedure ad evidenza pubblica”.

Lo ha detto l’assessore regionale per l’Economia, Gaetano Armao, presentando ai giornalisti l’elenco dei beni che saranno dismessi dalla Regione. I beni sono distribuiti in tutte le provincie della Sicilia.

“Grazie alla modifica di una norma regionale del 2004 che attribuiva alla societa’ pubblico-privata costituita dalla Regione (Sicilia patrimonio immobiliare) l’esclusiva in tal senso, la Regione puo’ adesso operare direttamente sul mercato immobiliare.

Si chiude cosi’ una parentesi non certamente esaltante per la Sicilia nella gestione del suo patrimonio e si inaugura una nuova stagione volta a garantirle l’uso ottimale delle proprie risorse”.

L’assessore ha poi spiegato che la dismissione del patrimonio immobiliare “risponde ad una strategia di razionalizzazione di risorse. Infatti, oltre alla riduzione dell’indebitamento, consentendo di finanziare in modo alternativo gli investimenti, comporta anche un beneficio in termini di contenimento della spesa corrente, poiche’ i costi della gestione degli immobili affidati al pubblico sono particolarmente elevati, intorno al tre per cento, da due a tre volte superiore ai costi dei privati. L’avvio di politiche di dismissione del patrimonio pubblico risulta, quindi, opportuno sia per la riduzione del debito che per abbattere il ricorso netto al mercato. Ovviamente – ha concluso Armao – la destinazione dei proventi resta vincolata: riduzione dello stock di debito o finanziamento d’investimenti”.

Nella stessa conferenza stampa e’ stato presentato il piano di dismissioni dell’Ast (Azienda Siciliana Trasporti), riguardante alcuni immobili siti a Caltagirone, Trapani, Siracusa, Sortino, Modica e Ragusa, per un valore complessivo di € 5.222.758.

“Tutto il ricavato della vendita di immobili non piu’ strumentali all’esercizio – ha spiegato il presidente dell’Ast Dario Lo Bosco – sara’ reinvestito per il rinnovo del parco veicolare circolante, ovvero per investimenti finalizzati all’acquisto di asset strumentali e funzionali all’attivita’ d’impresa, onde garantire il mantenimento ovvero l’incremento del valore patrimoniale dell’AST, nonche’ il miglioramento prospettico anche delle performances di bilancio”.

Le schede degli immobili saranno visionabili sul sito www.aziendasicilianatrasporti.it. L’avviso e’ reperibile anche sul sito Internet www.regione.sicilia.it.

Il programma di dismissioni presentato oggi e’ il frutto dell’attivita’ della SPI, la societa’ che ha curato il censimento informatico degli immobili, e degli ufficio della Ragioneria Generale che attraverso le attivita’ di supporto tecnico concernenti la verifica sui luoghi dei beni, le verifiche catastali, la predisposizione delle schede descrittive e fotografiche, ecc. ha prodotto un elenco dettagliato che a giorni verra’ pubblicato sulla Gazzetta regionale. Il valore aggiornato alle percentuali Istat 2012 dei 68 immobili e’ pari a € 224.019.024,71.

Per accelerare l’iter del processo si e’ ritenuto opportuno predisporre un primo avviso per la manifestazione d’interesse all’acquisto di un elenco di 30 immobili allo scopo selezionati per un totale di vendita di € 116.592.000,00. L’avviso rispetto al bando tradizionale da’ la possibilita’ alla Regione di acquisire in tempi brevi le offerte e gli intendimenti all’acquisto e quindi di conoscere il mercato e nello specifico quali sono gli immobili per i quali sussiste l’interesse. Cio’ consentira’ in caso di volonta’ diversa dell’amministrazione di procedere eventualmente per altre forme di valorizzazione (fondi immobiliari, ecc.)nonche’ di sostituire gli immobili in caso di esigenze governative.

L’elenco presentato oggi contiene immobili in maggior parte disponibili e non suscettibili di utilizzo per fini istituzionali, (come ad esempio ufficio o depositi) alcuni inutilizzati ed altri in uso a enti pubblici o privati per attivita’ sportive, didattiche, sociali, commerciali, ecc. Le strutture sono, in buona parte, disponibili per l’uso e ben si prestano, per le loro caratteristiche di valore strutturale e di posizione nel territorio, anche a progetti di valorizzazione di valenza culturale o sociale con refluenze occupazionali, che l’acquirente andrebbe a realizzare.

Tra i beni contenuti in questo primo avviso vi sono tra gli altri il palazzo dei congressi di Agrigento (valutato 12 milioni di euro), l’ex ospedale di Sciacca, le centrali ortofrutticole di Paterno’ e Catania, il Cres di Monreale (8 milioni), la Fattoria Sole di Catania e l’ex centrale del vino di Aci Castello.

Tutti gli immobili saranno venduti a corpo e non a misura, nei lotti indicati, da aggiudicarsi separatamente, nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano; saranno trasferiti con tutti gli annessi e connessi, adiacenze e pertinenze, azioni e ragioni, usi e servitu’ attive e passive, apparenti e non, comproprieta’, limitazioni, canoni, censi, oneri ivi indicati e non indicati e con tutti gli eventuali pesi che vi fossero presenti, obbligandosi gli acquirenti a resistere direttamente contro eventuali pretese che per qualsiasi causa dovessero essere avanzate da terzi, con esonero per l’amministrazione regionale da ogni responsabilita’ a qualsivoglia titolo e con espresso impegno, a rilevare la Regione Siciliana da eventuali giudizi e litispendenze dei quali gli acquirenti si accollano espressamente ogni onere e sorte.

Le dichiarazioni di interesse in plico chiuso,dovranno essere indirizzate alla Regione Siciliana – Assessorato Regionale dell’Economia – Dipartimento del Bilancio e del Tesoro – Ragioneria Generale, via Notarbartolo n.17 – Palermo e dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo, entro le ore 13.00 del giorno 12 ottobre 2012.

Fonte: Regione Sicilia


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