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Legge di stabilità, ecco il testo approvato dal CdM
Novità su Imu alla Chiesa, pagamenti delle p.a. alle imprese, beni demaniali, restauro dei beni culturali e lavori pubblici

Il Consiglio dei Ministri ha approvato nei giorni scorsi il disegno di legge di stabilità per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato e il disegno di legge contenente il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015.

Gli obiettivi – come spiega il comunicato stampa del Governo – sono 5:
– evitare l’aumento di due punti percentuali dell’IVA a partire da giugno 2013 (con la legge di stabilità l’aumento viene dimezzato);
– i nuovi incentivi per l’aumento della produttività;
– le garanzie per gli esodati;
– la copertura del quadro esigenziale dei Ministeri per il 2013;
– il pagamento degli arretrati delle PA.
Tre gli strumenti previsti dall’esecutivo Monti per raggiungerli: la revisione della spesa pubblica (spending review), gli interventi fiscali in materia bancaria e assicurativa, l’imposta sulle transazioni finanziarie.

Presentiamo in  breve gli interventi di maggiore interesse per il settore dell’edilizia:

Imu Chiesa: modificato il testo della legge sull’Imu per gli immobili non commerciali per definire il quadro regolatorio ”in tempo per il periodo annuale di imposta” che decorre dal 1 gennaio 2013.

P.A. pagamenti alle imprese e stipendi: misure per sbloccare i pagamenti da parte della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, blocco degli affitti e acquisti da parte delle p.a. di nuovi immobili e autovetture e tagli alle spese per arredi e consulenze informatiche. Confermato il blocco dei contratti fino al 2014 e la mancata erogazione per il 2013-2014 dell’indennita’ di vacanza contrattuale.

Fondi a Regioni a statuto speciale e Comuni:  un miliardo in più di tagli lineari  per le regioni a statuto speciale e stanziamento di 160 milioni alla Campania e circa 130 milioni per il Fondo per i comuni in condizioni di predissesto.

Demanio: saranno venduti i beni demaniali attraverso fondi immobiliari.

Mo.S.E. e TAV
Per la prosecuzione della realizzazione del sistema Mo.S.E. è autorizzata la spesa di 50 milioni di euro per l’anno 2013 e di 400 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016.
Per il finanziamento di studi, progetti, attività e lavori preliminari, lavori definitivi della nuova linea ferroviaria Torino‐Lione (TAV) è invece autorizzata la spesa di 160 milioni di euro per l’anno 2013, di 100 milioni di euro per l’anno 2014 e Nuova linea ferroviaria Torino ‐ Lione di 530 milioni di euro per l’anno 2015.

Ponte sullo Stretto di Messina: stop definitivo
Tramonta definitivamente l’ipotesi della costruzione del Ponte sullo Stretto. Il Governo, infatti, ha previsto nella Legge di Stabilità, di dotare il Fondo per lo sviluppo e la coesione di una cifra aggiuntiva di 300 milioni di euro per l’anno 2013.
Tale cifra sarà necessaria per far fronte agli oneri derivanti dalla mancata realizzazione di interventi per i quali era già stato firmato a suo tempo il contratto con Impregilo, il general contractor dell’opera.

Restauro beni culturali
Vengono sospesi i contributi sugli interventi per il restauro e altri interventi conservativi su beni culturali ad iniziativa dei proprietari.

Gestione della Banca dati nazionale dei contratti pubblici
Il ddl sulla Legge di Stabilità 2013 impone all’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di stipulare “apposita convenzione con il apposita convenzione con il Ministero dell’Economia e delle finanze per la gestione, anche per il tramite di propria società in house, della Banca dati nazionale dei contratti pubblici.

Manutenzione strade e ferrovie
Sono stati autorizzate risorse per mezzo miliardo di euro al fine di proseguire i cantieri e le opere già in corso nel settore delle infrastrutture viarie. Il ddl della Legge di Stabilità, inoltre, ha approvato lo stanziamento di 600 milioni di euro a Rfi e Anas (300 milioni a testa) per le opere di manutenzione straordinaria delle reti viarie.

Stop ai cantieri della amministrazioni “in rosso”
Le amministrazioni pubbliche possono avviare le procedure per l’esecuzione di lavori pubblici solo in presenza delle risorse finanziarie, anche in termini di cassa, necessarie al fine di rispettare i termini di pagamento previsti dalla vigente normativa, anche attuativa delle direttive dell’Unione europea.
Gli enti territoriali, inoltre, devono verificare la compatibilità dei pagamenti con il rispetto dei vincoli derivanti dal patto di stabilità interno.
Per le amministrazioni prive di risorse finanziarie, l’efficacia dei contratti per l’affidamento di lavori sottoscritti è sospesa, senza che le parti del contratto abbiano diritto ad alcun indennizzo.

 


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