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Condono edilizio in Campania, ennesimo ddl per sanare gli abusi
Allarme di Legambiente sul nuovo ddl presentato dal neo presidente della Commissione Giustizia Nitto Palma

Il condono edilizio in Campania è un tema che ciclicamente torna nelle discussione e nei disegni di legge parlamentari.

Recentemente il neo ministro Cancellieri ha risposto ad un’interrogazione del deputato Aniello Formisano, il quale ha sottolineato la situazione di imbarbarimento della situazione edilizia in Campania a causa dell’impossibilità di usufruire del condono del 2003.

Nell’interrogazione parlamentare il deputato chiede “se non sia il caso di prevedere, attraverso iniziative normative urgenti, una soprasessoria o una graduazione delle previste demolizioni, al fine di salvaguardare, ove possibile, le attività commerciali in essere e tenendo conto anche della qualità dell’abuso realizzato, distinguendo, se possibile, tra abuso di speculazione e abuso di necessità commesso anche a titolo abitativo di prima e unica casa, in assenza del piano di sicurezza nazionale non ancora adottato”.

“Mi pare doveroso evidenziare che – ha sottolineato nella risposta la Cancellieri- il fenomeno dell’abusivismo edilizio, determinato in alcune realtà locali, come quella campana, anche da necessità di ragioni abitative, va inquadrato nel necessario bilanciamento di diversi valori di rilievo costituzionale, quali, accanto a quelli di natura sociale, quelli connessi alla tutela dell’equilibrata programmazione del territorio e del rispetto del patrimonio archeologico, naturalistico ed ambientale. In tale contesto si inserisce la sanzione accessoria di carattere amministrativo che impone la demolizione del manufatto abusivo e, se del caso, il ripristino dello stato dei luoghi rispetto all’oggetto dell’abuso, acquisito ope legis al patrimonio del comune.
“Ciò – ha precisato il ministro – non esclude la possibilità che il giudice dell’esecuzione revochi l’ordine di demolizione qualora sopravvenga un atto amministrativo del tutto incompatibile con lo stesso, quale la destinazione, da parte del comune, del manufatto abusivo ai fini di utilità sociale.

Ma non è tutto infatti il neo presidente della Commissione Giustizia Nitto Palma ha presentato un ddl per la riapertura dei termini dell’ultima sanatoria per gli abusi edilizi in Campania.

“Sia immediatamente avviato alla discussione presso la Commissione Ambiente della Camera il Ddl firmato da parlamentari di diversi gruppi (primo firmatario Ermete Realacci) che prevede procedure certe per l’abbattimento delle case costruite illegalmente in Italia dopo il 2003 – ha commentato Legambiente – ”.

Questa per Legambiente è la vera emergenza, con oltre 258mila immobili abusivi realizzati dopo la scadenza dell’ultimo condono edilizio e non certo la riapertura dei termini di quella scellerata sanatoria, anche se finalizzata a risolvere un problema specifico della Regione Campania.

“Sorprende che sia proprio il presidente della commissione Giustizia ad avallare un procedimento che ad ogni annuncio provoca un rifiorire di nuova illegalità – ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – con centinaia di nuovi abusi sul territorio. Si tratta del diciottesimo tentativo da parte del Pdl di riproporre la sanatoria sugli immobili abusivi e francamente sfugge cosa altro deve succedere in Italia prima che la priorità venga spostata sui temi della sicurezza e della cura del territorio e sulla lotta concreta e decisa all’illegalità ambientale. Un’aggressione che ogni anno contribuisce ad amplificare i danni del dissesto idrogeologico e a danneggiare la parte, maggioritaria, dell’economia e della società più onesta e rispettosa delle leggi”.

 


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