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Limitazione consumo di suolo, intesa tra ministro Orlando e assessori regionali
Tra i temi affrontati anche la tutela dell'acqua e la revisione delle sanzioni per reati contro l'ambiente
Il ministro Andrea Orlando ha incontrato gli assessori regionali all’Ambiente per istituire un piano di collaborazione tra ministero e Regioni sulle principali criticità da affrontare.
Il primo di una serie di incontri che il ministro Orlando vuole istituzionalizzare si è incentrato su tre obiettivi principali:
– limitazione del consumo del suolo tramite la riqualificazione del tessuto urbano,
– normativa sulla tutela dell’acqua e revisione delle sanzioni in materia di reati ambientali.
“I tre obiettivi oggetto della relazione che presenterò alle commissioni di Camera e Senato – ha spiegato il ministro Orlando – rappresentano le priorità per il lavoro che ci attende nel prossimo futuro”.
Per quanto concerne la limitazione del consumo del suolo, “abbiamo concordato con gli assessori regionali – ha detto – di proseguire un percorso già avviato nella passata legislatura in accordo con il ministero delle Politiche agricole; si basa sulla riqualificazione degli edifici già esistenti, piuttosto che sull’ulteriore espansione urbana a discapito dell’ambiente”.
Il secondo punto verte sulla normativa in materia di tutela dell’acqua “che è un patrimonio comune, come peraltro ribadito dal referendum sul quale si sono pronunciati i cittadini italiani”.
Terzo obiettivo è effettuare un’accurata revisione delle sanzioni in materia di reati contro l’ambiente.
Sul capitolo risorse, “c’è stata la massima condivisione con gli assessori regionali sulla necessità, di fronte ai fondi limitati a disposizione, di impegnarci per far sì che il governo ottenga una ridefinizione dei fondi comunitari che avranno avvio dal 2014.
A questa azione va aggiunta una rimodulazione del patto di stabilità che liberi risorse per assicurare la tutela del territorio. Infine ritengo importante sul piano pratico che simbolico – ha concluso il ministro Orlando – che si destini almeno una parte dei proventi della criminalità, recuperati dallo Stato, al ripristino del territorio impoverito dalle organizzazioni criminali”.
Fonte: Ministero dell’Ambiente
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