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Rifiuti, il nuovo SISTRI operativo a partire da ottobre
Il provvedimento presentato dal Ministro dell'Ambiente pone in primo piano la semplificazione delle procedure inerenti ai rifiuti pericolosi
Il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) cambia aspetto: dal primo ottobre 2013 infatti il sistema nato nel 2009 per semplificare le procedure e gli adempimenti inerenti alla filiera dei rifiuti speciali, verrà revisionato ed ulteriormente semplificato grazie ad un provvedimento (inserito nel recente pacchetto sulla Pubblica Amministrazione) proposto dal Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando.
“L’obiettivo del provvedimento – ha dichiarato il ministro Orlando – è una significativa semplificazione del sistema che partirà con alcune incisive modifiche alla disciplina di regolamento, in una prospettiva di riduzione progressiva dei costi per gli utenti, senza intaccare il necessario meccanismo di controllo”.
La semplificazione principale dell’intervento normativo consiste nel circoscrivere il Sistri solo ai produttori ed ai gestori di rifiuti pericolosi. Infatti, a partire dal mese di ottobre, il sistema verrà avviato da un punto di vista operativo solo per i gestori di rifiuti pericolosi e non anche per i produttori degli stessi. Dai 70mila previsti, il sistema interesserà così alla sua partenza i 17mila utenti che trattano i rifiuti a maggior rischio.
Il Sistema si estenderà anche ai produttori di rifiuti pericolosi a partire dalla data del 3 marzo 2014 con l’obiettivo di consentire ulteriori semplificazioni. Per quanto riguarda gli enti e le imprese intermediarie di rifiuti non pericolosi viene mantenuto per il momento il sistema dei registri cartacei, demandando ad un decreto ministeriale da adottarsi entro il 3 marzo 2014 la individuazione di ulteriori categorie tenute ad aderire.
La norma rinnovata prevede inoltre una semplificazione periodica del sistema, da eseguire tenendo conto delle esigenze manifestate dagli utenti e della evoluzione tecnologica.
Non sono previsti inoltre nuovi o maggiori oneri per lo Stato: la normativa prevede infatti che l’abbassamento dei contributi da parte degli utenti sia direttamente collegato alla riduzione dei costi conseguita dalla società concessionaria.
Per quello che riguarda la Regione Campania la tracciatura sarà estesa non solo ai rifiuti pericolosi ma anche a quelli urbani: si tratta della prima iniziativa di tracciabilità dei rifiuti urbani a livello nazionale.
Entusiasta la reazione di Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente della Camera: “Molto positiva la scelta del Ministro dell’Ambiente e del Governo di rivedere l’applicazione del Sistri, limitandola alle aziende che gestiscono rifiuti pericolosi, in attesa di mettere in campo forme di contrasto allo smaltimento illegale dei rifiuti che non appesantiscano inutilmente la vita delle imprese con procedure burocratiche di dubbia utilità. In un paese dove le eco-mafie fanno affari da per 4,1 miliardi di euro l’anno grazie al traffico illegale di rifiuti, è urgente dare una soluzione efficace al problema dello smaltimento illegale di rifiuti”.
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