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Territorio, proposta una strategia unitaria per la montagna piemontese
Mettere a sistema gli oltre 82,5 milioni di euro che ogni anno vengono assegnati tra contributi regionali ed europei
Lo sviluppo della montagna piemontese passa da una strategia unitaria che intende mettere a sistema gli oltre 82,5 milioni di euro di risorseche ogni anno vengono assegnati tra contributi regionali (15 milioni) ed europei (67,5), realizzando così misure e azioni in grado di ottimizzare i risultati e garantire forti ricadute occupazionali, economiche e turistiche.
In questo modo l’assessore regionale all’Economia montana, Gian Luca Vignale, intende “rendere i territori di montagna protagonisti nelle sfide della programmazione comunitaria sfruttando l’insieme delle risorse e le opportunità offerte, valorizzandone le peculiarità e coordinando meglio le tradizionali politiche d’intervento settoriali in funzione di specifici e concreti obiettivi di sviluppo”.
“Fino a oggi – puntualizza Vignale – si è guardato il dito e non la luna, cercando di aumentare le risorse regionali anziché farle interagire con quelle europee. Benché infatti ci stiamo impegnando nella prossima programmazione triennale ad aumentare il Fondo regionale alla montagna, è evidente che questo non possa più agire singolarmente, ma che per sfruttare al meglio gli strumenti a disposizione sia necessario avere una visione unitaria di tutti i contributi che arrivano a livello nazionale, regionale ed europeo. Solo in questo modo si potranno realizzare e programmare misure e azioni in grado di ottimizzare i risultati e garantire forti ricadute economiche. Per farlo sarà necessario avere ben chiari gli obiettivi e le misure su cui puntare, prime tra tutte il consolidamento delle imprese oggi presenti, la promozione delle start up, lo sviluppo dei servizi e delle infrastrutture, l’incentivo alla banda larga ed infine la promozione di una gestione sostenibile dell’energia e delle risorse naturali attraverso impianti idroelettrici e a biomassa. Con queste priorità si potrà garantire alla montagna piemontese crescita, occupazione e quindi e aumento della popolazione residente”.
Alcuni esempi di questa modalità si sono già attuati nella Comunità montana del Monviso (il progetto “Savoir Legno” del Fondo europeo di sviluppo regionale ha consentito di innovare i prodotti tradizionali e avviare nuove linee per l’arredo urbano con 698.000 euro e le imprese hanno potuto accedere anche ai contributi finalizzati alla lavorazione del legno con priorità per il materiale legnoso proveniente e lavorato in zona con procedimenti ecocompatibili finanziato dai fondi Leader), e nella Comunità montana delle Alpi del Mare, dove con il programma Alcotra sono stati messi a disposizione di turisti, sportivi e residenti dei servizi di trasporto alternativi (bus su richiesta, rete di noleggio mountain bike) ed è stata migliorata l’accessibilità per i disabili attrezzando alcuni itinerari, mentre con i fondi regionali sono stati finanziati un punto informativo per la promozione del turismo sostenibile e le produzioni di eccellenza del territorio nel Museo che ospita la Necropoli di Valdieri. Altro esempio è l’investimento di 1,4 milioni che la Regione ha effettuato quest’anno sulla filiera legno-energia per promuovere progetti o accordi territoriali mirati allo sviluppo sostenibile attraverso la costituzione di partenariati pubblico-privati.
“Ad ottobre di quest’anno – mette in evidenza Vignale – il Piemonte ha aderito alla Strategia macroregionale europea per le Alpi, accordo che definisce le linee comuni per Regioni e Stati alpini e che non prevede nuove risorse ma l’utilizzo unitario delle stesse”.
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